F2i rileva il fotovoltaico di E.on per il polo delle rinnovabili
( c.d.c.) F2i mette a segno un’altra acquisizione nelle energie rinnovabili. Dopo aver dato vita solo qualche mese fa insieme a Edison e a Edf Energies Nouvelles al terzo operatore nelle rinnovabili in Italia — una nuova realtà con circa 600 megawatt di capacità installata in cui F2i ha una quota del 70% — ora la società guidata da Renato Ravanelli, tramite la controllata Hfv, ha rilevato gli impianti fotovoltaici di E.on. L’operazione è stata seguita dagli advisor Crédit Agricole, Ubi, Ing e Clifford Chance e rientra nel piano di dismissioni della multinazionale tedesca, che ha deciso di cedere le sue attività in Italia. Gli asset termoelettrici, che rappresentavano la parte più importante del portafoglio, sono stati ceduti al gruppo energetico ceco Energeticky un Prumyslovy. Adesso E.on chiude anche il dossier sul fotovoltaico cedendo a F2i un parco solare da 50 Mw di capacità installata, che porterà a 150 Mw la potenza a disposizione del fondo infrastrutture nel settore dell’energia solare. E.on aveva in Italia quattro impianti solari avviati nel 2011 e localizzati in Puglia, Piemonte, Lombardia e Lazi0.
Wal-Mart, 1 miliardo ai dipendenti
( giu.fer.) Finora Wal-Mart era conosciuta (e criticata) per i bassi salari e la mancanza di benefit ai lavoratori. Ora la maggiore catena di grande distribuzione del pianeta cambia strada e annuncia che spenderà quest’anno oltre un miliardo di dollari per aumentare la busta paga di 500 mila dipendenti negli Usa. L’aumento deciso dal gruppo guidato dal ceo, Douglas McMillon ( foto), che è il più grande datore di lavoro nel settore privato in America, con 1,3 milioni di dipendenti, coprirà circa il 40% della sua forza lavoro negli Usa. A cominciare da aprile i lavoratori full time, part time e pagati all’ora, guadagneranno almeno 9 dollari all’ora, cioè 1,75 dollari più del salario minimo federale. Poi dal 1° febbraio 2016 riceveranno almeno 10 dollari all’ora. Un passo avanti nella direzione indicata dagli attivisti con feroci campagne contro il gruppo, anche se non abbastanza lungo per i sindacati, che chiedevano 15 dollari all’ora.
Sfida tra Avio Aero e Rolls-Royce per le forniture alla Marina
( f. ta.) Scontro di lobby tra Avio Aero, l’azienda torinese acquisita da General Electric, e Rolls-Royce per le forniture alle navi della Marina italiana. In gioco ci sono gli ordini per le turbine di propulsione che verranno montate sulle navi costruite da Fincantieri. L’entità della commessa è ancora da definire, ma dovrebbe risultare intorno a 130150 milioni. Le navi sono sei pattugliatori d’altura, un’unità di supporto logistico e un’unità di trasporto. La possibilità è che si aggiungano altri quattro pattugliatori. Finmeccanica provvederà a consegnare radaristica e sistemi di combattimento. Avio Aero punta ad aggiudicarsi la gara giocando come asso l’impegno a garantire lavoro a stabilimenti italiani. In particolare Pomigliano d’Arco, Brindisi e Torino. Ma anche le fabbriche di Massa e Firenze. Rolls-Royce ribatte cercando di far valere posizioni di forza nella tecnologia e sui mercati internazionali. I fondi arriveranno dal Mise e dalla Difesa.