Corriere della Sera

La Roma non c’è più Malata di «pareggite» serve una cura urgente

Il Feyenoord più agile e pericoloso, il pari olandese in fuorigioco

- Luca Valdiserri

La Roma non c’è più. L’Olimpico, alla fine, sembra piazza di Spagna: è un mucchio di cartacce. I tifosi del Feyenoord, in città, hanno fatto lo schifo. I giocatori di Rutten, dentro lo stadio, no. Si sono stramerita­ti il pareggio, anche se sul gol di Richards c’è la macchia di un fuorigioco. Ma questo è un episodio. Nel gioco gli olandesi hanno fatto di più e di meglio, perché la Roma si è fermata dopo il primo tempo e nel finale ha rischiato anche di perdere. Per Garcia è il sesto pareggio nelle ultime nove partite casalinghe, con due sconfitte (City in Champions e Fiorentina in Coppa Italia) e una vittoria ai supplement­ari, sempre in Coppa Italia, contro l’Empoli. Nei 90’ era un pareggio anche quello.

Molti sono rimasti a casa, anche tra quelli che avevano comprato il biglietto. Verrebbe da dire che hanno fatto bene. Così come chi era allo stadio avrebbe fatto bene ad andarsene dopo il primo tempo, perché la Roma è esistita solo per 45’. Quelli necessari per andare in vantaggio e mettere in difficoltà

Imparabile Dopo la parata di Skorupski, Kazim-Richards realizza il gol del pareggio del Feyenoord (Ramella) un paio di volte il Feyenoord sfondando sulla fascia destra, quella di Torosidis e Verde. Il gol è nato da una loro azione, con tocco finale di Gervinho che è sempre come la scatola di cioccolati­ni di Forrest Gump: non sai mai cosa ti può capitare. Ieri si è mangiato un gol e mezzo al 7’ e al 25’ e, al 22’, ha fatto una giocata super mettendo in porta di tacco. Poi, nella ripresa, prima di scomparire,

Fischi Rudi Garcia agitato, la sua Roma si è fermata (LaPresse) si è unito a Cholevas in una specie di «fuga in avanti sincronizz­ata» che non si vede nemmeno nei campetti amatoriali. Sono saliti in due, lasciando a Clasie lo spazio per un comodo cross: colpo di testa di Immers, gran risposta di Skorupski e, poiché la Roma è anche sfortunata, tap-in di Richards in posizione di offside. Non clamorosa, ma netta. Aggrappars­i all’episodio non sarebbe serio. La Roma aveva già finito di giocare da un po’.

Dopo il pareggio olandese Garcia ha cercato la mossa della disperazio­ne: fuori Totti e De Rossi, dentro Keita e Doumbia. Aveva fatto qualcosa di simile Ranieri, ma nell’intervallo, in un derby che la Lazio vinceva per 1-0. Dopo finì 2-1 per la Roma. Ma erano altri tempi. Adesso c’è soltanto da rimettere insieme i cocci per cercare di non perdere altro terreno in campionato, contro il Verona, e per affrontare tra una settimana il ritorno in Olanda. Poi ci sarà la Juve, ma parlarne ora sarebbe prendere in giro i tifosi. tra Celtic e Inter: 3 pareggi e 1 vittoria per gli scozzesi (la finale di Coppa Campioni ‘67)

Garcia La cosa positiva è che possiamo giocarcela senza fare calcoli

italiane sfidate nel 2014-15 dall’Athletic Bilbao: il Napoli (eliminato in CL) e il Torino sconfitte in trasferta in Europa in questa stagione per la Fiorentina di Montella

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