Milano grande favorita sogna il trionfo dopo 19 anni
Condannata alla vittoria, come sempre da quando è targata Armani: l’Olimpia si presenta in Brianza, a un paio di decine di chilometri da casa sua, con l’obbligo di sollevare un trofeo che manca ormai da 19 anni. Correva l’anno 1996 quando l’allora Stefanel Milano conquistava la Coppa Italia, in campo c’erano Rolando Blackman e Dejan Bodiroga, e c’era anche Flavio Portaluppi, che sogna di sollevare domenica il suo primo trofeo da presidente. Una vita dopo, solo un pazzo non indicherebbe l’EA7 come grande (o meglio: unica) favorita della Beko Coppa Italia, tre giorni di partite con un tabellone composto dalle otto migliori squadre del girone d’andata di serie A. Il problema è che anche lo scorso anno Milano era candidata unica alla vittoria finale, poi finì come finì: al Forum la squadra allenata da Banchi si fece beffare da Sassari, che da lì volò verso il trionfo e la vittoria in finale contro la Mens Sana Siena (che nel giro di pochi mesi sarebbe poi scomparsa). Anche quest’anno l’EA7 arriva alle Final 8 di Coppa Italia forte di una striscia di vittorie consecutive (14, e la serie è ancora aperta) in campionato, l’ultima lunedì scorso al Forum contro la Sidigas Avellino (95-78) che sarà di nuovo avversaria dei milanesi questa sera nel match conclusivo della prima giornata, «ma siamo consapevoli di dover rimodellare il nostro piano partita rispetto alla gara di lunedì» cerca di alzare l’asticella Luca Banchi. Dovesse perdere, Milano, d’obbligo il ritorno a casa a piedi (20 chilometri, impresa sostenibile...). Le avversarie? Con un po’ di impegno si può puntare su Venezia (sulla carta ben più forte di Brindisi), su Reggio Emilia (ma attenzione all’imprevedibile Trento) e sui campioni uscenti di Sassari (difficile che Cremona possa ribaltare il pronostico). Ma come potrebbe mai perdere Milano questa coppa?