Corriere della Sera

Milano grande favorita sogna il trionfo dopo 19 anni

- Roberto De Ponti

Condannata alla vittoria, come sempre da quando è targata Armani: l’Olimpia si presenta in Brianza, a un paio di decine di chilometri da casa sua, con l’obbligo di sollevare un trofeo che manca ormai da 19 anni. Correva l’anno 1996 quando l’allora Stefanel Milano conquistav­a la Coppa Italia, in campo c’erano Rolando Blackman e Dejan Bodiroga, e c’era anche Flavio Portaluppi, che sogna di sollevare domenica il suo primo trofeo da presidente. Una vita dopo, solo un pazzo non indichereb­be l’EA7 come grande (o meglio: unica) favorita della Beko Coppa Italia, tre giorni di partite con un tabellone composto dalle otto migliori squadre del girone d’andata di serie A. Il problema è che anche lo scorso anno Milano era candidata unica alla vittoria finale, poi finì come finì: al Forum la squadra allenata da Banchi si fece beffare da Sassari, che da lì volò verso il trionfo e la vittoria in finale contro la Mens Sana Siena (che nel giro di pochi mesi sarebbe poi scomparsa). Anche quest’anno l’EA7 arriva alle Final 8 di Coppa Italia forte di una striscia di vittorie consecutiv­e (14, e la serie è ancora aperta) in campionato, l’ultima lunedì scorso al Forum contro la Sidigas Avellino (95-78) che sarà di nuovo avversaria dei milanesi questa sera nel match conclusivo della prima giornata, «ma siamo consapevol­i di dover rimodellar­e il nostro piano partita rispetto alla gara di lunedì» cerca di alzare l’asticella Luca Banchi. Dovesse perdere, Milano, d’obbligo il ritorno a casa a piedi (20 chilometri, impresa sostenibil­e...). Le avversarie? Con un po’ di impegno si può puntare su Venezia (sulla carta ben più forte di Brindisi), su Reggio Emilia (ma attenzione all’imprevedib­ile Trento) e sui campioni uscenti di Sassari (difficile che Cremona possa ribaltare il pronostico). Ma come potrebbe mai perdere Milano questa coppa?

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