La Cassazione decide sul processo Ruby Quei due scenari per il leader azzurro
I rilievi del pg sulla «illogicità» dell’assoluzione
D’Elia) quanto l’assoluzione in appello (relatrice Locurto, a latere Puccinelli, presidente Tranfa che però poi si dimise da magistrato in segno di plateale dissociazione) hanno ritenuto provato che Berlusconi abusò della sua qualità di presidente del Consiglio, simulando l’interesse istituzionale al rilascio di Ruby e strumentalizzando così la propria qualifica per scopi personali; e che la sua telefonata gli valse un indebito vantaggio non patrimoniale, perché sottrarre Ruby al controllo delle autorità faceva diminuire il rischio che la minorenne rivelasse i retroscena compromettenti delle loro frequentazioni sessuali.
Ciò che però differenzia la condanna in Tribunale dall’assoluzione è che l’Appello non ritiene provato che Ostuni sia stato concusso, cioè costretto ad accelerare le procedure e affidare Ruby a Minetti dalla «minaccia implicita di un male ingiusto» ravvisabile nella telefonata di Berlusconi: per l’Appello, invece, il meccanismo motivazionale di Ostuni tutto interno al suo stato d’animo, in un misto di «accondiscendenza incautamente accordata per timore riverenziale, o autoindotto, o mera compiacenza».
È quanto critica il ricorso del pg milanese Piero de Petris, che, insistendo sulla concussione per costrizione, opera una rivisitazione dei fatti che l’Appello «illogico e contraddittorio» avrebbe ignorato o sottovalutato, amputato o frammentato, col risultato così di «non cogliere la portata intimidatoria della richiesta del premier a Ostuni»: il tenore della telefonata; la balla su Ruby parente di Mubarak; la poliziotta Iafrate che corre nella sala fermati dicendo che su indicazione di Ostuni «si doveva lasciare andare la minore che non andava foto segnalata»; Ostuni che bombarda Iafrate con 12 telefonate; Ostuni che non aggiorna il premier sull’inesistente parentela della marocchina Ruby con l’egiziano Mubarak (appresa nel giro già di 7 minuti) e quindi sull’incongruenza di un affido della
Al processo Karima el Mahroug, Ruby, in Tribunale