Quattro percorsi tematici con laboratori dimostrativi
Dentro la qualità dell’abitare tra efficienza e sostenibilità
La possibilità di visitare il sito di Expo 2015 a Milano offre in questo periodo la sensazione tangibile di cosa voglia dire una filiera produttiva che coinvolge almeno 1.800 imprese italiane del mondo delle costruzioni e dell’architettura.
Dai cementi biodinamici del Padiglione Italia passando per le carpenterie e un’applicazione di materiali riciclabili per i cluster, dagli elementi in acciaio e vetro ideati su misura per alcuni padiglioni nazionali fino alle imponenti strutture in metallo e legno dei padiglioni tematici introduttivi, tutte queste materie e le soluzioni formali che hanno generato diventeranno un impressionante catalogo a cielo aperto dell’arte di costruire italiana.
Sono pochissimi i Paesi al mondo che possono vantare una filiera così ampia e ricca, dove alle eccellenze industriali più evolute e globali si affiancano le piccole realtà locali che hanno la capacità di rileggere i materiali e le tecniche più tradizionali trasformandoli in strumenti per generare futuro.
Vetro che da meraviglia tecnica diventa materiale strutturale, ceramica che da oggetto domestico si trasforma in reagente attivo che divora batteri e C02, uno dei cataloghi di pietre e marmi più ricco del mondo, cemento che da materia povera si evolve in un sofisticato materiale per sfide impossibili, legnami che vivono più vite e che si prestano alle rifiniture più sofisticate o a nuove forme di prefabbricazione evoluta, il mattone che da materia arcaica continua a stimolare la creatività degli architetti, i metalli e le leghe più innovative che nutrono la ricerca e il lavo-
UEmisfero Pier Luigi Nervi davanti al Palazzetto dello Sport di Roma, da lui progettato con Vitellozzi, attivo dal 1960 na vetrina importante e una grande opportunità di business per le nostre aziende espositrici. La settima edizione di Made Expo, in programma dal 18 al 21 marzo alla Fiera Milano-Rho, è sempre più votata all’internazionalizzazione. Tanto da aver ricevuto il supporto del Ministero dello Sviluppo economico e di Italian Trade Agency-Ice.
«Ha quest’orientamento sin dalla sua prima edizione nel 2007 — commenta con orgoglio Giovanni de Ponti, amministratore delegato di Made eventi —; i volumi d’investimento per renderla più internazionale sono man mano cresciuti nel tempo». In effetti, nel 2013 si è registrato un incremento del 13 per cento di visitatori esteri. Come si è arrivati a tal risultato e prospettive? «Con 20 road show nelle principali capitali europee, tappe a New York e in Asia, per promuovere il salone a giornalisti, architetti, operatori del settore; e attraverso gli uffici dell’Ice, tramite i quali arriveranno i buyers stranieri». A loro l’opportunità di conoscere progetti di tanti comparti regionali: malgrado l’Italia sia considerata nel mondo moderno un Paese povero di materie prime, la sua capacità di trarre il meglio da quello che la Natura ci offre ci ha da sempre trasformato in un popolo di artigiani e costruttori per eccellenza nel mondo.
E tutto questo deriva da una condizione territoriale diffusa che da almeno duemila anni ha prodotto città, infrastruttu- re, opere d’ingegneria, architetture, arredi e opere d’arte sempre guardando alla verità delle materie disponibili come a una risorsa, grazie alla capacità di attivare sperimentazione e confrontandosi costantemente con i limiti che la nostra terra ha sempre imposto.
La nostra storia racconta di questa straordinaria capacità di «costruire correttamente», come avrebbe detto Pierluigi Nervi, uno dei geni contemporanei della costruzione all’italiana, e la forza di questo percorso che ci porta dagli acquedotti romani alle vele dello Shard di Londra parla di una parabola lunga che rappresenta la forza della continuità e, insieme, la capacità di un contesto di reagire ai cambiamenti in corso.
In questi ultimi due decenni questo comparto produttivo decisivo per l’economia del nostro Paese ha vissuto una metamorfosi decisiva per la sua sopravvivenza. A fronte di una concorrenza al ribasso inediti dei grandi studi di progettazione nell’International Business Lounge, spazio che nell’ultima edizione (diventata biennale) del 2013 ha ospitato più di 1.000 incontri business to business fra espositori e delegazioni di progettisti, sviluppatori e contractor da tutto il mondo.
La rassegna (quattro saloni tematici, otto padiglioni occupati e cinque grandi eventi) divenuta un punto di riferimento internazionale per i professionisti della progettazione, punta molto sulla sostenibilità che è il focus di BuildSmart!, in collaborazione con Agorà, contenitore unico nel suo genere in Italia. Al cui interno protagonisti ed esperti contribuiranno ad arricchirne i contenuti. Ampio spazio in particolare alle Lab Stations, laboratori dimostrativi delle moderne tecnologie operative e dei materiali, sempre più selvaggia le aziende italiane più accorte hanno compreso che la sfida vera doveva puntare al potenziamento di quelle specificità tecniche e progettuali che le avevano rese speciali nel mondo.
Molti tra i grandi gruppi e le realtà più dinamiche delle PMI hanno investito in un aggiornamento tecnologico e di formazione che, forse, mancava da tempo, e hanno alzato l’asticella delle prestazioni e dei prodotti puntando al mercato dell’eccellenza mondiale e delle sfide a cui pochi attori sanno rispondere.
A fronte del declino dell’impresa tradizionale di costruzioni assistiamo all’emergere sempre più deciso di una caparo
La promozione Venti road show nelle città europee, in Asia e a New York hanno promosso la rassegna e coinvolto operatori che arriveranno a Milano Ossessione qualità Dalla meccatronica ai materiali, sul mercato ci distinguiamo per numero di brevetti
del loro funzionamento e uso, gestione e benefici.
La regia è di Norbert Lantschner, esperto internazionale di sostenibilità e presidente della fondazione no profit ClimAbita. «Dato che la nostra vista non possiede i raggi X per osservare la stratificazione, abbiamo creato questi laboratori per dare trasparenza a ciò che è invisibile e che stabilisce la qualità dell’abitare, fra cui la temperatura, la dispersione energetica». Insomma, per l’esperto, questi spazi innovativi «saranno l’occasione per toccare con mano e capire quello che determina la costruzione di una casa».
E l’attenzione è rivolta all’efficienza energetica, alla sostenibilità dei materiali, alle proposte della tecnologia per minimizzare i consumi e cità artigianale ad alto contenuto innovativo e tecnico che sta esprimendosi con ottimi risultati in tre grandi comparti: il mondo della componentistica e dei servizi avanzati che combina produzioni evolute alla capacità di sviluppare il progetto globale di una complessità costruttiva crescente. L’universo della meccanica e della meccatronica che è una delle punte di eccellenza mondiale della nostra economia, e il mondo dei materiali per l’edilizia con alcuni comparti come quelli ceramici, dei legnami, dei metalli e del cemento che si stanno distinguendo per ricerca e numero di brevetti lanciati sul mercato.
Cercare la qualità ossessivamente attraverso la costruzione, questo è uno dei caratteri profondi della nostra cultura e il senso di una sfida che si rinnova per continuare ad affermare la forza dell’eccellenza in un mondo che chiede soluzioni diverse per il futuro.
La formazione «BuildSmart!», unico in Italia, ha lo scopo di diffondere una nuova cultura. Nelle Lab Stations applicazioni di tecnologie e materiali
ottimizzare prestazioni ambientali e comfort. Made Expo entra poi nel cuore di Expo con un mese e mezzo di anticipo con la mostra «Building the Expo», che presenta i progetti, i materiali, i componenti e i prototipi utilizzati per la realizzazione dei padiglioni self built e corporate. «Si tratta di 25 stand nazionali e 6 non ufficiali (per aziende e associazioni)» spiega Luisa Collina, docente ordinario di Design al Politecnico di Milano e curatrice della mostra.
Sono qui esibiti progetti e disegni tecnici con materiali costruttivi, foto di cantiere. «In sostanza, se dal 1° maggio tutta la nostra attenzione sarà rivolta ai contenuti espositivi, in quest’occasione ci concentriamo sugli involucri e dettagli — precisa la responsabile —. Vogliamo fare notare l’architettura dei padiglioni e gli sforzi progettuali e costruttivi che li sottendono».
L’ultima giornata della fiera, il 21 marzo, sarà aperta anche ai privati per andare incontro alle stesse aziende che espongono. Per offrire a tutti l’opportunità di conoscere le ultime novità per costruire o ristrutturare la propria casa.