Corriere della Sera

Quattro percorsi tematici con laboratori dimostrati­vi

Dentro la qualità dell’abitare tra efficienza e sostenibil­ità

- Di Alessandro Luongo

La possibilit­à di visitare il sito di Expo 2015 a Milano offre in questo periodo la sensazione tangibile di cosa voglia dire una filiera produttiva che coinvolge almeno 1.800 imprese italiane del mondo delle costruzion­i e dell’architettu­ra.

Dai cementi biodinamic­i del Padiglione Italia passando per le carpenteri­e e un’applicazio­ne di materiali riciclabil­i per i cluster, dagli elementi in acciaio e vetro ideati su misura per alcuni padiglioni nazionali fino alle imponenti strutture in metallo e legno dei padiglioni tematici introdutti­vi, tutte queste materie e le soluzioni formali che hanno generato diventeran­no un impression­ante catalogo a cielo aperto dell’arte di costruire italiana.

Sono pochissimi i Paesi al mondo che possono vantare una filiera così ampia e ricca, dove alle eccellenze industrial­i più evolute e globali si affiancano le piccole realtà locali che hanno la capacità di rileggere i materiali e le tecniche più tradiziona­li trasforman­doli in strumenti per generare futuro.

Vetro che da meraviglia tecnica diventa materiale struttural­e, ceramica che da oggetto domestico si trasforma in reagente attivo che divora batteri e C02, uno dei cataloghi di pietre e marmi più ricco del mondo, cemento che da materia povera si evolve in un sofisticat­o materiale per sfide impossibil­i, legnami che vivono più vite e che si prestano alle rifiniture più sofisticat­e o a nuove forme di prefabbric­azione evoluta, il mattone che da materia arcaica continua a stimolare la creatività degli architetti, i metalli e le leghe più innovative che nutrono la ricerca e il lavo-

UEmisfero Pier Luigi Nervi davanti al Palazzetto dello Sport di Roma, da lui progettato con Vitellozzi, attivo dal 1960 na vetrina importante e una grande opportunit­à di business per le nostre aziende espositric­i. La settima edizione di Made Expo, in programma dal 18 al 21 marzo alla Fiera Milano-Rho, è sempre più votata all’internazio­nalizzazio­ne. Tanto da aver ricevuto il supporto del Ministero dello Sviluppo economico e di Italian Trade Agency-Ice.

«Ha quest’orientamen­to sin dalla sua prima edizione nel 2007 — commenta con orgoglio Giovanni de Ponti, amministra­tore delegato di Made eventi —; i volumi d’investimen­to per renderla più internazio­nale sono man mano cresciuti nel tempo». In effetti, nel 2013 si è registrato un incremento del 13 per cento di visitatori esteri. Come si è arrivati a tal risultato e prospettiv­e? «Con 20 road show nelle principali capitali europee, tappe a New York e in Asia, per promuovere il salone a giornalist­i, architetti, operatori del settore; e attraverso gli uffici dell’Ice, tramite i quali arriverann­o i buyers stranieri». A loro l’opportunit­à di conoscere progetti di tanti comparti regionali: malgrado l’Italia sia considerat­a nel mondo moderno un Paese povero di materie prime, la sua capacità di trarre il meglio da quello che la Natura ci offre ci ha da sempre trasformat­o in un popolo di artigiani e costruttor­i per eccellenza nel mondo.

E tutto questo deriva da una condizione territoria­le diffusa che da almeno duemila anni ha prodotto città, infrastrut­tu- re, opere d’ingegneria, architettu­re, arredi e opere d’arte sempre guardando alla verità delle materie disponibil­i come a una risorsa, grazie alla capacità di attivare sperimenta­zione e confrontan­dosi costanteme­nte con i limiti che la nostra terra ha sempre imposto.

La nostra storia racconta di questa straordina­ria capacità di «costruire correttame­nte», come avrebbe detto Pierluigi Nervi, uno dei geni contempora­nei della costruzion­e all’italiana, e la forza di questo percorso che ci porta dagli acquedotti romani alle vele dello Shard di Londra parla di una parabola lunga che rappresent­a la forza della continuità e, insieme, la capacità di un contesto di reagire ai cambiament­i in corso.

In questi ultimi due decenni questo comparto produttivo decisivo per l’economia del nostro Paese ha vissuto una metamorfos­i decisiva per la sua sopravvive­nza. A fronte di una concorrenz­a al ribasso inediti dei grandi studi di progettazi­one nell’Internatio­nal Business Lounge, spazio che nell’ultima edizione (diventata biennale) del 2013 ha ospitato più di 1.000 incontri business to business fra espositori e delegazion­i di progettist­i, sviluppato­ri e contractor da tutto il mondo.

La rassegna (quattro saloni tematici, otto padiglioni occupati e cinque grandi eventi) divenuta un punto di riferiment­o internazio­nale per i profession­isti della progettazi­one, punta molto sulla sostenibil­ità che è il focus di BuildSmart!, in collaboraz­ione con Agorà, contenitor­e unico nel suo genere in Italia. Al cui interno protagonis­ti ed esperti contribuir­anno ad arricchirn­e i contenuti. Ampio spazio in particolar­e alle Lab Stations, laboratori dimostrati­vi delle moderne tecnologie operative e dei materiali, sempre più selvaggia le aziende italiane più accorte hanno compreso che la sfida vera doveva puntare al potenziame­nto di quelle specificit­à tecniche e progettual­i che le avevano rese speciali nel mondo.

Molti tra i grandi gruppi e le realtà più dinamiche delle PMI hanno investito in un aggiorname­nto tecnologic­o e di formazione che, forse, mancava da tempo, e hanno alzato l’asticella delle prestazion­i e dei prodotti puntando al mercato dell’eccellenza mondiale e delle sfide a cui pochi attori sanno rispondere.

A fronte del declino dell’impresa tradiziona­le di costruzion­i assistiamo all’emergere sempre più deciso di una caparo

La promozione Venti road show nelle città europee, in Asia e a New York hanno promosso la rassegna e coinvolto operatori che arriverann­o a Milano Ossessione qualità Dalla meccatroni­ca ai materiali, sul mercato ci distinguia­mo per numero di brevetti

del loro funzioname­nto e uso, gestione e benefici.

La regia è di Norbert Lantschner, esperto internazio­nale di sostenibil­ità e presidente della fondazione no profit ClimAbita. «Dato che la nostra vista non possiede i raggi X per osservare la stratifica­zione, abbiamo creato questi laboratori per dare trasparenz­a a ciò che è invisibile e che stabilisce la qualità dell’abitare, fra cui la temperatur­a, la dispersion­e energetica». Insomma, per l’esperto, questi spazi innovativi «saranno l’occasione per toccare con mano e capire quello che determina la costruzion­e di una casa».

E l’attenzione è rivolta all’efficienza energetica, alla sostenibil­ità dei materiali, alle proposte della tecnologia per minimizzar­e i consumi e cità artigianal­e ad alto contenuto innovativo e tecnico che sta esprimendo­si con ottimi risultati in tre grandi comparti: il mondo della componenti­stica e dei servizi avanzati che combina produzioni evolute alla capacità di sviluppare il progetto globale di una complessit­à costruttiv­a crescente. L’universo della meccanica e della meccatroni­ca che è una delle punte di eccellenza mondiale della nostra economia, e il mondo dei materiali per l’edilizia con alcuni comparti come quelli ceramici, dei legnami, dei metalli e del cemento che si stanno distinguen­do per ricerca e numero di brevetti lanciati sul mercato.

Cercare la qualità ossessivam­ente attraverso la costruzion­e, questo è uno dei caratteri profondi della nostra cultura e il senso di una sfida che si rinnova per continuare ad affermare la forza dell’eccellenza in un mondo che chiede soluzioni diverse per il futuro.

La formazione «BuildSmart!», unico in Italia, ha lo scopo di diffondere una nuova cultura. Nelle Lab Stations applicazio­ni di tecnologie e materiali

ottimizzar­e prestazion­i ambientali e comfort. Made Expo entra poi nel cuore di Expo con un mese e mezzo di anticipo con la mostra «Building the Expo», che presenta i progetti, i materiali, i componenti e i prototipi utilizzati per la realizzazi­one dei padiglioni self built e corporate. «Si tratta di 25 stand nazionali e 6 non ufficiali (per aziende e associazio­ni)» spiega Luisa Collina, docente ordinario di Design al Politecnic­o di Milano e curatrice della mostra.

Sono qui esibiti progetti e disegni tecnici con materiali costruttiv­i, foto di cantiere. «In sostanza, se dal 1° maggio tutta la nostra attenzione sarà rivolta ai contenuti espositivi, in quest’occasione ci concentria­mo sugli involucri e dettagli — precisa la responsabi­le —. Vogliamo fare notare l’architettu­ra dei padiglioni e gli sforzi progettual­i e costruttiv­i che li sottendono».

L’ultima giornata della fiera, il 21 marzo, sarà aperta anche ai privati per andare incontro alle stesse aziende che espongono. Per offrire a tutti l’opportunit­à di conoscere le ultime novità per costruire o ristruttur­are la propria casa.

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