L’odio integralista che distrugge la memoria
Vedere martellare statue antichissime di grande bellezza, fa male al cuore. Ai fanatici islamici non basta tagliare gole e teste umane. Essi puntano alla cancellazione brutale della memoria, quella che Bergson chiama la coscienza dei popoli. Ma questi giovanotti vestiti di nero considerano ogni manifestazione di pensiero e di libertà come una offesa al loro Dio. Da quale cuore nero nasce questo Dio musulmano che chiede la devastazione di tutto ciò che lo circonda, che vede negli esseri umani il nemico da sgozzare e nella memoria una vergogna da cancellare? Tutte le religioni monoteiste partono dal presupposto che Dio protegge la vita perché lui stesso l’ha voluta e creata a sua immagine e somiglianza. Sono i demoni che vogliono lacerazione e morte. E Dio si oppone ai demoni.
Prima il museo di Mosul, poi Nimrud, una bellissima città assira che si affaccia sul fiume Tigri. I massicci leoni dalla testa umana stavano a guardia delle porte della città. A nessuno è mai venuto in mente di vedere in quelle pietre fatte della sabbia ambrata dei deserti vicini, un nemico da abbattere. Ma per i fanatici dell’Isis la memoria è una minaccia alla purezza religiosa, che si mostri in forma di scuola, di chiesa, di giornale, o di statua antica, va annientata.
Quando parlano di Roma certamente già godono nell’idea di fare a pezzi il Colosseo, di sconvolgere con le ruspe, i teatri, le statue romane. Il Vaticano? Bastano due bombe ben piazzate. Le cupole che addolciscono il cielo romano, le chiese barocche, i quadri, tutto verrebbe demolito e cancellato in nome di quel Dio forsennato.
Ha ragione la regina Rania di Giordana, che propone di togliete la I dalla parola Isis. Cosa c’entra l’Islam con la schiavitù forzata, i sequestri delle donne, il taglio della gola, la vendita di carne umana, l’estorsione, il ricatto, la frusta, i ragazzi bruciati vivi dentro una gabbia? L’Islam è ben altro e ha praticato per secoli la tolleranza, il dialogo con le altre religioni, la conservazione della bellezza.
I fanatismi sono sempre esistiti, anche fra i cristiani. Ma sono stati proprio i veri religiosi a fermare la mano dei prepotenti, in nome di un dio che ama la vita e la memoria. È questo che ci aspettiamo dal mondo musulmano.
Per fortuna che l’obelisco nero si trova ora al British museum.