Corriere della Sera

Conte attacca il nemico Max «Con la mia cattiveria 20 punti in più di vantaggio»

- Alessandro Pasini

Lo sapevate che non si amano, vero? Allora non sorprender­à l’uscita di Antonio Conte, c.t. della Nazionale e, incidental­mente, allenatore della Juventus dei tre scudetti consecutiv­i, l’ultimo con il record di punti (102): «Se questa Juve avesse la mia cattiveria avrebbe venti punti in più di vantaggio».

Conte ha tirato la botta al suo erede in bianconero, e nemico dichiarato, Max Allegri dal pulpito della Panchina d’oro vinta ieri, la terza di fila, impresa mai realizzata da nessun allenatore (Capello ne ha vinte tre ma non consecutiv­e). Gliel’hanno data a Coverciano i suoi colleghi, che lo hanno votato miglior tecnico della stagione scorsa davanti a Vincenzo Montella e Rudi Garcia (per la serie B ha vinto Maurizio Sarri, artefice della promozione dell’Empoli in serie A).

Il c.t. azzurro ha ringraziat­o per il premio («È un piacere riceverlo dai colleghi, la nostra scuola calcio resta tra le migliori in assoluto») e poi ha argomentat­o così la sua provocator­ia tesi sulla Juventus di Allegri: «Questo è un campionato poco combattuto. Credevo potesse esserlo di più pensando alle qualità, per esempio, di Roma e Napoli. Invece non è così». Comoda la vita per la Juve, insomma, anche se Conte concede che la sua ex squadra «sta meritando il primo posto: ha dimostrato di avere qualcosa in più a livello di gioco, tattico e personalit­à. Eppoi è più abituata a vincere e giustament­e finora non ha mollato niente. Se nel quarto scudetto ci sarà un po’ della mia eredità? Io ho vinto gli ultimi tre in modo Distanti Massimilia­no Allegri (a sinistra) ai tempi del Milan e Antonio Conte, allora tecnico della Juventus. Era il 6 ottobre 2013: a Torino vinse la Juventus 3-2 (Ansa) entusiasma­nte. L’ultimo poi resterà negli annali, abbiamo fatto 102 punti, qualcosa davvero di storico». Come dire: se Allegri vuole competere davvero con me, riparliamo­ne fra tre scudetti, e magari a quota 103.

E la Nazionale? «Spero di potere far bene con l’Italia anche se so che non sarà facile — ha detto Conte —. C’è qualche problema con la selezione, mi dispiace, il mio augurio è che in futuro i club possano puntare sui vivai e sui calciatori italiani». Sui rapporti con i club, uno dei temi che ha alimentato nei mesi scorsi le frizioni con Allegri, ha infine spiegato: «Dite che i colleghi mi hanno premiato ma non mi danno collaboraz­ione? La Nazionale c’è, è quello che conta. Faremo quanto ci verrà concesso». Fosse per Allegri, nulla. Soprattutt­o dopo la botta presa ieri.

Merita il 4° titolo, ma era già abituata a vincere. E le altre hanno deluso...

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