Daul prova a riunire il centrodestra «Berlusconi è uno della famiglia»
Bisogna che lavorino insieme. E poi, in fondo, hanno buoni rapporti fra loro». È ottimista, dunque? «No, sono realista. Fra loro, è chiaro, ci sono posizioni, origini e lingue differenti, il Nord non è il Sud, e così via. Ma se riesco a metterli tutti insieme, a ragionare…».
Nel frattempo, l’Italia è governata dal centrosinistra di Matteo Renzi: qual è il suo giudizio su di lui?
«Prima di tutto, l’Italia è governata dal governo che vuole. Così com’è per qualsiasi altra democrazia. E questo è molto importante. Quanto a Renzi, penso che sia un buon comunicatore. Ma non ha ancora dimostrato di aver la capacità di fare delle riforme. Deve agire di più sulle riforme strutturali, rendere l’Italia competitiva».
Renzi governa con il sostegno più o meno diretto del centrodestra. Che ne pensa?
«Se dei partiti democratici, collaborando fra loro, fanno avanzare la politica nazionale e quella europea, è un fatto positivo. Guardi a quello che avviene in Germania».
Ma nel centrodestra, rimane sempre il nodo Berlusconi: per alcuni l’unità dell’area sarebbe più facile, senza di lui. E pensano che lui dovrebbe cedere il potere, dopo vent’anni, o spartirlo con altri più giovani. È d’accordo?
«No. E non sono d’accordo con quei giornalisti che definiscono Berlusconi un ostacolo per l’unità del centrodestra. Al contrario, ha già dimostrato di saperlo riunire. E io non ho niente in contrario con questo. Lavoro con i presidenti dei nostri partiti del Ppe e Berlusconi è il presidente del suo partito».
Però un tempo i giornali italiani descrivevano lei come l’avversario per eccellenza di Berlusconi nel centrodestra europeo. E lei attaccava spesso l’ex Cavaliere. Nel frattempo, lui è stato anche condannato per reati gravi come la frode fiscale. Che cosa le ha fatto cambiare opinione?
«Io ho sempre rispettato e rispetto la giustizia. Non dirò mai nulla contro il suo operato in generale. Ma è un fatto che in alcuni Paesi vi sono state aberrazioni e che per l’insieme dei Paesi Ue io stesso ho chiesto un dibattito sul funzionamento della giustizia».
In due parole, è d’accordo con chi definisce Berlusconi la vittima di una persecuzione giudiziaria?
«Non rispondo in questi termini. Dico però che bisogna reanalizzare il funzionamento o il mal funzionamento della giustizia: in nazioni come Slovenia, Italia, o altre ancora».
Poi c’è Matteo Salvini... Ha appena detto che l’Europa è peggio del fascismo, di Mussolini.
«Ma non è forse Salvini che ha invitato alla sua ultima manifestazione un movimento di estrema destra, Casa Pound, un movimento che rivendica di essere mussoliniano, perché prendesse la parola? Non è una sorpresa dire che io sono contro gli estremisti, i populisti. Se vuole, riguardi la mia dichiarazione fatta al momento di lasciare l’Europarlamento, mesi fa, quando chiedevo agli elettori di non cedere alle sirene populiste, euroscettiche, perché questo significherebbe un ritorno al caos e alla guerra».
Tuttavia, lo stesso Salvini che dice certe cose dell’Ue è stato ricevuto da Berlusconi, con il quale sembra allacciare un nuovo dialogo. Mentre Alfano dice: Silvio deve scegliere, o noi o gli estremisti.
«Sì, certo. Ma Berlusconi fa parte della famiglia del Ppe da oltre vent’anni, e ha sempre esortato a non seguire l’estremismo e il populismo».
A Roma Il presidente del Partito popolare europeo in missione a Roma: «Divisi si perde» Alfano, l’ex Cavaliere e gli altri devono stare insieme: che nella stessa area ci siano opinioni differenti è normale Salvini dice che l’Ue è fascista ma invita in piazza Casa Pound Io sono contro gli estremisti i populisti e gli euroscettici