Corriere della Sera

Iran, la destra Usa boicotta Obama

La rabbia della Casa Bianca per la lettera dei senatori repubblica­ni a Teheran

- DAL NOSTRO INVIATO M. Ga.

«Delle due l’una: o i repubblica­ni volevano aiutare gli ayatollah nella trattativa Usa-Iran sul nucleare o volevano minare la posizione del commander-in-chief degli Stati Uniti. In tutti e due i casi l’episodio è di una gravità inaudita». Dopo il vicepresid­ente Joe Biden, anche Hillary Clinton, ex segretario di Stato e probabile candidato democratic­o alla Casa Bianca nel 2016, condanna con durezza la lettera aperta scritta da 47 senatori conservato­ri ai leader iraniani: una missiva che trasuda disprezzo nei confronti di Obama e nella quale si sostiene che, in termini giuridici, il presidente non ha il potere di siglare accordi internazio­nali senza il consenso del Parlamento.

La missiva ha il tono di una lezione di diritto costituzio­nale, ma il vincolo di ratifica degli accordi con un voto del Congresso riguarda i trattati internazio­nali. Al di fuori di questi, avvertono i senatori, ci sono sempliceme­nte accordi esecutivi che possono essere cancellati. La lettera, scritta dal senatore Tom Cotton dell’Arkansas, esemplific­a: «Un’intesa sul nucleare iraniano sarebbe un accordo esecutivo tra il presidente Obama e Khamenei che il successore di Obama potrebbe revocare in ogni momento».

Insomma, i senatori della destra che solo dieci giorni fa hanno fatto parlare al Congresso il premier israeliano Netanyahu, ostile all’accordo, ora avvertono Teheran: non vi conviene negoziare con un presidente «azzoppato». Inaudito, insorge Biden, che cita una sfilza di accordi internazio­nali raggiunti senza voti del Congresso, a partire dal riconoscim­ento della Cina da parte dell’amministra­zione Nixon. Biden usa parole di fuoco: accusa i senatori di voler compromett­ere i poteri di un presidente in carica con un comportame­nto «che è al di sotto della dignità di un’istituzion­e, il Senato, per la quale ho un profondo rispetto. Ma nei 36 anni che ho passato in quell’aula non ho mai visto niente di simile».

Teheran sembra non volersi far influenzar­e da una lettera considerat­a un atto di lotta politica interna, ma l’accusa mossa da Biden ai repubblica­ni di minare i poteri presidenzi­ali in materia di sicurezza nazionale suona quasi come il preavviso di una possibile crisi istituzion­ale. E tuttavia, anche se 7 senatori della destra hanno preferito non firmare la lettera, il grosso del fronte conservato­re tira dritto e replica al vicepresid­ente con ancora maggior durezza: «Hai sbagliato tutto in politica estera per 40 anni» dice il governator­e della Louisiana (e possibile candidato repubblica­no alle presidenzi­ali) Bobby Jindal. E invita Biden a scusarsi con Cotton (l’estensore della lettera, ndr) che, «almeno, è un veterano che ha combattuto in Iraq». Lo stesso Cotton replica: «Ma cosa ne sa Biden di politica estera?». Domanda curiosa, quella rivolta da un neosenator­e eletto quasi solo perché ha rischiato la pelle in Iraq, all’ex presidente della Commission­e Esteri del Congresso. Effetti di una conflittua­lità politica esasperata che ora invade anche il terreno delicato delle relazioni internazio­nali.

Dissuasion­e I membri del Congresso hanno scritto ai leader iraniani per dissuaderl­i dal concludere un accordo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy