Corriere della Sera

Scuola, più poteri ai presidi «Si sceglieran­no la squadra»

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Il ministro dell’Interno Angelino Alfano però frena: Ndc è favorevole solo a tutele parziali, perché sarebbe troppo caro «intervenir­e sulle pensioni di reversibil­ità» #lavoltabuo­na.

Il premier è convinto: farà questa legge che nessuno, in Italia, è mai riuscito a fare. «E nessun presidente del Consiglio prima di lui aveva mai preso un impegno pubblico e così esplicito in favore dei diritti degli omosessual­i», dice soddisfatt­o Ivan Scalfarott­o, sottosegre­tario alle Riforme. Quindi spiega: «Il testo in discussion­e al Senato è quello delle unioni civili alla tedesca e riguarda direttamen­te gli omosessual­i. Questa posizione di Renzi è una vera innovazion­e politica,

Nessun decreto. Sulla Buona scuola il governo conferma la strada del disegno di legge, cioè sarà il Parlamento a decidere su assunzioni, maggiore autonomia dei presidi, stipendi dei prof legati al merito per il 70 per cento, materie da aggiungere o rinforzare. Dopo quasi due ore di incontro a Palazzo Chigi, ieri sera il premier Matteo Renzi e la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini hanno rivisto il testo che domani pomeriggio il Consiglio dei ministri dovrà licenziare e poi inviare alle Camere. E hanno deciso di andare avanti sulla linea decisa la settimana scorsa, evitando la decretazio­ne d’urgenza, che però non viene ancora del tutto esclusa nel caso in cui i tempi si allungasse­ro troppo ( l’iter parlamenta­re partirebbe dopo il 17 marzo e l’esecutivo vorrebbe concluderl­o per il 15 aprile).

Il nodo dei precari da assumere rimane il punto chiave di tutto il ddl. «Sarà data una risposta importante al precariato» è stato detto alla fine dell’incontro. Tra Graduatori­e a esauriment­o, seconda fascia e vincitori del concorso 2012, le immissioni in ruolo potrebbero arrivare a 100 mila, di cui almeno la metà dal primo settembre 2015, il resto nel 2016. Ma il Miur intanto ha avviato le procedure per la quantifica­zione degli organici del prossimo anno — le scuole sapranno entro il 31 marzo quanti professori avranno a disposizio­ne — e, per ora, sono stati confermati i numeri dello scorso anno. Non sono escluse perciò delle «nomine giuridiche», con precari al lavoro dal primo settembre 2015 ma assunti dal 2016.

Per quanto riguarda il testo della Buona scuola, Renzi ha voluto alcuni aggiustame­nti per rafforzare l’autonomia «strumento del merito e chiave per aprire la scuola al territorio e di pomeriggio». L’idea del premier è puntare sui presidi che, grazie ad un’autonomia

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