Corriere della Sera

Camille l’olimpionic­a prodigio che a 25 anni cercava già nuove sfide

Con lei la «fidanzata dell’Atlantico» e Alexis, da poco fuori dalla depression­e

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e la vela. A 17 anni, rimane coinvolta in un gravissimo incidente stradale: dopo il coma e sei mesi in ospedale, le ci vorranno due anni per rimettersi dalle ferite. «È stata la fortuna della mia vita, ciò che mi ha permesso di uscire dal mio ambiente». Dopo una prima traversata con Jean-Claude Parisis non abbandoner­à più l’oceano, guadagnand­osi il soprannome di « petite fiancée de l’Atlantique », fidanzatin­a dell’Atlantico. «La vela non è uno sport da macho» ripeteva Florence Arthaud sul molo di Pointe-à-Pitre il 18 novembre 1990, dopo avere concluso l’impresa che la fece diventare celebre: vincere, prima donna nella storia, la traversata in solitaria «La Route du Rhum» tra SaintMalo, in Bretagna, e la Guadalupa. Florence Arthaud aveva appena finito di scrivere un libro di memorie che uscirà la prossima settimana, « Cette nuit, la mer est noire » (Stanotte, il mare è nero).

Camille Muffat è diventata celebre all’improvviso, nel 2005, quando aveva appena 15 anni e batté la regina incontesta­ta del nuoto francese, Laure Manaudou. Ha affrontato il successo nello sport con grande timidezza, come se i risultati arrivasser­o suo malgrado. All’Olimpiade di Londra, nel 2012, vince la medaglia d’oro nei 400, quella di argento nei 200 e il bronzo nella staffetta 4x200. L’anno scorso, a sorpresa, il ritiro dalle gare, forse deciso per le difficoltà sorte nel rapporto con l’allenatore di sempre, Fabrice Pellerin. «A volte la vita non è giusta» ha scritto in francese su twitter Federica Pellegrini, la campioness­a italiana che spesso ha gareggiato con Camille.

I compagni della trasmissio­ne «Dropped» sono sotto choc. Il nuotatore Bernard ha abbandonat­o l’elicottero pochi istanti prima del decollo perché il suo peso (90 kg per 196 cm) avrebbe potuto sbilanciar­e il velivolo. «Sono triste e inorridito per i miei amici, sto tremando e non riesco a trovare le parole», ha scritto su twitter il calciatore Sylvain Wiltord.

Il destino Prima del decollo il campione Bernard era stato fatto scendere perché troppo pesante

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