Camille Muffat
Il pugile 28enne Alexis Vastine non aveva rinunciato al sogno di diventare campione olimpico, «si stava preparando per Rio 2016 » , dice Brahim Asloum, dirigente della federazione francese di boxe, che aggiunge: «Dopo la sconfitta di Londra Alexis era caduto in depressione». Ma si stava rialzando.
La vita di Alexis Vastine è stata spesso accompagnata dalla cattiva sorte. A cominciare dai Giochi di Pechino del 2008, quando per colpa di un arbitraggio contestato non riuscì ad andare oltre la medaglia di bronzo. A Londra va ancora peggio, Vastine domina il match dei quarti di finali ma viene eliminato dall’ucraino Taras Shelestyuk con una decisione arbitrale giudicata scandalosa. Scoppia in lacrime, si rifiuta di lasciare il ring, il pubblico è con lui e lo applaude.
Dopo la depressione, la bulimia e l’alcolismo, da un anno Alexis aveva ricominciato ad allenarsi per conquistare finalmente la medaglia d’oro all’Olimpiade. A gennaio però un nuovo dramma: la morte della sorella Célie, anche lei pugile, in un incidente stradale.
Nata a Boulogne-Billancourt nel 1957, Florence Arthaud è figlia dell’editore Jacques Arthaud, che pubblica libri sull’alpinismo Nuotatrice, 25 anni, ha vinto nel 2012 tre medaglie olimpiche compreso un oro nei 400 metri stile libero. Era l’erede di Laure Manadou, ma l’estate scorsa aveva deciso di lasciare lo sport agonistico