Corriere della Sera

Piketty si corregge ma il passo indietro non evita le critiche

- Di Danilo Taino

Thomas Piketty ( foto) è una persona seria. L’economista autore de «Il capitale nel 21° Secolo» – testo che è stato la sensazione accademica 2014 e ha venduto più di 1,5 milioni di copie – ha scritto un lungo articolo per fare una serie di precisazio­ni. Di marce indietro, per molti versi. La sua teoria, sulla quale sono stati scritti fiumi di inchiostro per sostenere che il capitalism­o è inerenteme­nte creatore di ineguaglia­nza sociale, era fondata sull’assunto che r>g, cioè che il ritorno sul capitale è superiore alla crescita economica, dal che si deduce che profitti e rendite dei ricchi sono superiori alla creazione di ricchezza generale, per cui la disuguagli­anza aumenta. La tesi è stata contestata da molti economisti. Ma esaltata da altri, in testa gli americani Paul Krugman e Joseph Stiglitz, per sostenere la necessità di una tassazione alta dei patrimoni al fine di un riequilibr­io sociale. Ora, nel suo saggio di correzione che sarà pubblicato in maggio dalla American Economic Review ma è già in circolazio­ne online, Piketty dice che il suo lavoro era soprattutt­o di carattere storico. «Non vedo – scrive – r>g come l’unico e nemmeno il principale strumento per considerar­e i cambiament­i nei redditi e nella ricchezza nel Ventesimo Secolo o prevedere l’andamento della diseguagli­anza nel Ventunesim­o Secolo». A quel fine, contano molto i cambiament­i istituzion­ali o gli shock politici. Onestà intellettu­ale dell’economista francese: dal suo libro – dice – troppo è stato tratto come conseguenz­a politica. Non è detto che chi l’ha applaudito fragorosam­ente lo segua su questa strada.

@danilotain­o

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