«Campari punta sugli Usa, il mini euro non preoccupa»
Kunze-Concewitz: più forti in Italia. Ricavi a 1,56 miliardi, riassetto e marchi pesano sull’utile
Potremmo definirlo «l’anno del crodino». Anche per effetto delle varianti agrumi e frutti rossi appena lanciate sul mercato. Le vendite in Italia sono cresciute quest’anno del 15%, contestualmente a quelle di Aperol (+5,4%) e Campari Soda (+5,6%). Considerando l’acquisizione di Averna il gruppo Campari, controllato dalla famiglia Garavoglia, ha aumentato i ricavi nel nostro Paese del 9,4% nel 2014. Un mercato debole, ormai monopolizzato dalla società di Sesto San Giovanni che nel settore degli aperitivi, registra una quota di mercato doppia (60%) rispetto al principale concorrente.
Ieri il gruppo guidato dall’amministratore delegato Bob Kunze- Concewitz ha licenziato i conti 2014. Archiviato con un fatturato sostanzialmente in linea con quello del 2013, calcolando le acquisizioni di Averna Ceo Bob KunzeConcewitz, 47 anni e Forty Creek Distillery, a 1,56 miliardi di euro. Tuttavia l’utile netto ha fatto registrare una flessione di circa il 14% a 128,9 milioni di euro per effetto di oneri non ricorrenti - spiega il manager - «come progetti di ristrutturazione e spese di avviamento di alcuni marchi. La diminuzione dei profitti non ha però inciso sui flussi di cassa cresciuti a 178 milioni». Un dato superiore alle attese degli analisti nonostante le spese di acquisizione di circa 236 milioni di euro e i 46 milioni relativi allo stacco della cedola del 2013. Il dividendo agli azionisti peraltro viene confermato anche per il 2014: otto centesimi per azione. Prosegue così la politica di remunerazione dei soci. Campari ha aumentato anche gli investimenti pubblicitari di circa 9 milioni (a quasi 64 milioni) per attenuare la crisi dei consumi e posizionare meglio i marchi in un mercato (italiano) in contrazione.
« Sul fronte dell’export - spiega il Ceo - i Paesi più interessanti restano gli Stati Uniti e, in posizione più defilata, la Russia. La rivalutazione del dollaro nei confronti dell’euro non ha inciso particolarmente sul bilancio perché le vendite negli Usa sono l’effetto di bevande prodotte in loco. Mentre qualche preoccupazione c’è per la svalutazione del rublo, non tale però da inficiare l’ottimismo per l’anno appena cominciato».
fabiosavelli centesimi per azione il dividendo agli azionisti Campari proposto dal board