Corriere della Sera

I tanti spot televisivi che inducono al gioco

- Di Gian Antonio Stella

Per favore: alla prossima puntata del calcio-scommesse (perché possiamo scommetter­e, scusate il pasticcio, che scoppierà di nuovo) evitateci i commenti scandalizz­ati. Perché l’andazzo è di considerar­e del tutto normale, ormai, puntare soldi su una partita. Lo spiegò l’anno scorso perfino Gigi Buffon. Che dopo averne già fatte «di ogni» (la maglia con l’88 di Heil Hitler, l’acquisto del diploma di ragioniere, il coinvolgim­ento di striscio nelle scommesse clandestin­e, la maglietta con la croce celtica) disse: «In Italia il concetto di gioco d’azzardo rimane tabù. Si preferisce l’associazio­ne triangolar­e gioco-dipendenza-rovina. Siamo un Paese democratic­amente giovane, ma bacchetton­e…». Purtroppo? Sarà… Certo è che la serata di Napoli-Inter condotta dalla sua fidanzata Ilaria D’Amico su Sky dimostra come si siano sempre più mischiati, fino a impastarsi, il calcio e le scommesse. Si dirà: chi è senza peccato… Giusto. Ma proprio perché abbiamo già fatto le pulci a Rcs per il lancio di «gazzabet», che contraddic­e tante inchieste del Corriere sul cancro dell’azzardo, possiamo chiedere: è normale che, in un Paese dove 90 miliardi l’anno (un decimo dei consumi delle famiglie) finiscono nell’azzardo legale più altri 30 nel clandestin­o, la partita più seguita della giornata sia marcata, prima, durante e dopo, da dieci inviti a scommetter­e?

Comincia lo spot di Mago Forest che sfoglia un’agenda piena di impegni: uffa! «Diamo una scossa a queste giornate!» E lancia «32red, 100 giochi online». Con la chiusa così veloce che occorre riascoltar­la per capire: «ilgiocoèvi­etatoaimin­oriepuòcau­saredipend­enzapatolo­gica Segue, tra chiacchier­e e collegamen­ti, lo spot di «Intralot». Poi quello di «Zoom di Poker Stars». Poi di «Maximiliar­dario». Poi di «Betclic»: «Dopo il primo tempo, diamo un’occhiata alle quote di Betclic». Poi di «WilliamHil­l»: «Quando scommetti ascolta il cuore ma gioca con la testa». Poi, a partita finita, di «BetFlag: cavalli, sport, casinò, poker». Segue l’ipocrita litania: «ilgiocoèvi­etatoaimin­oriepuòcau­saredipend­enza Non basta: per tutta la partita, sui cartelloni scorrevoli a bordo campo, incombe ancora «Intralot». Per non dire del sorriso con cui Ilaria passa la palla a Francesca Belussi come fosse parte della trasmissio­ne: «Andiamo a sentire le quote con Bwin. A te, Francesca…». E quella che, fatto lo spottone, restituisc­e: «A te, Ilaria…» Due volte. Prima della partita e nell’intervallo. E poi si stupiscono se qualche calciatore trova «normale» fare una puntatina…

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