Corriere della Sera

Azienda Pogba uomini e donne di Super-Polpo

L’uomo copertina della Juventus ora vuole rimanere a Torino, ma in tanti lo inseguono

- Roberto Perrone

«Le plus précieux des joyaux du foot français» lo ha definito France Football. Correzione: non solo del calcio francese, ma anche della Juventus. Che cosa fa la differenza tra un giocatore predestina­to e un giocatore bravo? Semplice: il predestina­to, in una partita anonima come Juventus-Sassuolo artiglia un pallone non previsto per lui («l’ho visto e l’ho preso») e segna un gol (il settimo) bellissimo che decide la partita. Il problema, non tanto per il predestina­to quanto per la squadra che si avvale delle sue magie, specie se italiana, è che alla Juventus, è il club che mi ha fatto giocare e migliorare, mi ha dato tutto. Quando firmo per una squadra do tutto, ma se voglio diventare un grande giocatore devo lavorare di più. Real e Barça? Devo stare concentrat­o perché queste cose danno alla testa». E poi ci pensa il suo manager, Mino Raiola, a simili «facezie». Paul ha appena rinnovato (2019), con annuncio dato da Beppe Marotta all’assemblea degli azionisti e stipendio passato da 1,5 a 4,5 milioni all’anno.

Paul è un’azienda, ma di famiglia. È questo il suo segreto. I legami con parenti e sodali sono fondamenta­li, soprattutt­o con sua madre, Yeo Moriba, «Mamso» sempre presente nella vita dei suoi figli, il «piccolo» Paul e i due gemelli più grandi Mathias e Florentin, calciatori pure loro ma non baciati dalla grazia, primi però nel cerchio magico che contribuis­ce alla protezione-sicurezza di questo ragazzo cresciuto con la racchetta da tennis tavolo al club di Roissy-en-Brie e che ha lasciato il ping pong per le auto, per i film, per la compagnia di chi ama/lo ama. I suoi genitori si sono separati quando lui aveva due anni, ma suo padre, Fassou Antoine Pogba, ex ispettore delle telecomuni­cazione nella regione del N’Zerekore, in Guinea (nazione da cui proviene la sua famiglia, Paul è l’unico nato in Francia), poi diventato insegnante in un liceo tecnico di Seine-et-Marne, ha segnato la vita dei suoi figli inculcando in loro il gusto del lavoro e la ricerca dell’eccellenza. i gol in campionato. Così Paul Pogba ha già eguagliato la seconda stagione, 2013-2014, mentre all’esordio, 2012-2013 le reti sono state 5. In questa stagione ha realizzato anche una rete in Champions e una in Coppa Italia Per questo Paul ha unito attorno a sé un team numeroso che parte dalla famiglia e arriva agli amici, su tutti «Doudou», compagno da sempre, che testimonia: «Paul, fin da bambino, mostrava un carattere diverso da quello degli altri, sapeva che cosa voleva». Nel team poi troviamo alcuni profession­isti: il preparator­e atletico personale ( Didier Reiss), l’avvocato (Rafaela Pimenta, brasiliana), il responsabi­le di comunicazi­one/marketing/immagine (Oualid Tanazefti), la dietista (Olivia Meeus) che controlla la sua passione per la cucina brasiliano/giapponese, il massaggiat­ore-fisioterap­ista (Vincent Estignard). All’interno della struttura «Esciencia» a Plessis-Belleville il corpo di Paul Pogba viene messo a punto, seguito, curato. Un segnale del cammino intrapreso da questo giovanotto che quando parte un cd di musica africana è trascinant­e come col pallone. Riservato, si sa pochissimo della sua fidanzata, Lisa Thiolon che divide la vita col Super-Polpo da quattro anni. Su tutti, infine, Mino Raiola, il procurator­e esperto di mal di pancia.

Come sta Paul, sotto questo aspetto? Per ora sta benissimo alla Juventus, ora parla un bell’italiano, si è ambientato a Torino, città-cuccia, e pensa a vincere, a segnare gol come quello con il Sassuolo, ad andare avanti in Europa. Un fatto è certo: la Juventus non vuole cederlo; come si diceva una volta neanche «per tutto l’oro del mondo». Dipende dal polpo, insomma, dipende dalle eventuali proposte che faranno, se le faranno, a lui e alla società. A Torino dicono che quando stai bene alla Juventus, meglio della Juventus in giro c’è poco. La sensazione è che possa restare, almeno, un altro anno. Come per i gol che decidono una partita (e forse un campionato), anche i bagagli bisogna farli al momento giusto.

Talento Paul Pogba, 21

anni, terza stagione alla Juve (LaPresse)

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