Mou esorcizza il Psg: «È solo un’altra notte di Champions»
José prepara un Chelsea coperto. «L’esperienza? Serve per dormire meglio»
José Mourinho, 52 anni, durante l’allenamento del Chelsea in vista della partita di oggi contro il Psg di Ibrahimovic (LaPresse)
Pensi a Mourinho e dici Chelsea. Pensi a Ibrahimovic e dici Psg. Pensi a Diego Costa e Hazard o a bucanieri come Terry e Ivanovic e dici di nuovo Chelsea. Pensi a Cavani, a Thiago Silva, alla magnifica leggerezza di Verratti e dici che però, in fondo, il Psg... Prima di una partita così ogni teoria è buona, immaginare dove sta il punto di rottura dell’equilibrio è impossibile e alla fine l’unica morale è quella indicata con aria annoiata da Mourinho: «Domani (oggi, ndr) una grande squadra finisce la sua Champions». È un’ovvietà, ma detta da lui sembra la rivelazione di un profeta.
Ci saranno dunque pathos e show a Stamford Bridge. Dove l’1-1 dell’andata, un bel vantaggio per i Blues, non dovrà ingannare. I francesi stanno bene, Cavani benissimo (6 gol in 7 partite di Champions) e l’ipotesi che stasera segnino almeno un gol non è campata per aria. Sarà forse per questo che Mourinho starebbe preparando una formazione più accorta, senza Oscar, con Ramires in mediana e Fabregas dietro Costa? Se così sarà, gli inglesi che non riescono a rassegnarsi ad amare José diranno che, come al solito, ha parcheggiato il pullman davanti alla porta. E se vincerà diranno che è stato il solito atto di latina furbizia, mentre se perderà diranno che se lo è meritato: mica potrà andarti sempre bene, no?
José ieri si è naturalmente disinteressato a tutto questo, a David Luiz che lo ha bollato come «per niente speciale», a Blanc che definisce Diego Costa provocatore (ma intanto in Champions è ancora a zero gol). Solo quando ha sentito dire che a Parigi il Psg ha dominato Mou ha colpito secco: «Se dominare è avere più occasioni, tenere più palla e fare più falli (il Psg è la squadra più fallosa che ho incontrato quest’anno), beh, allora ha dominato. Sì, ha dominato in tutto, tranne che nel risultato». È il noto manifesto del Mourinhismo: a voi le parole, a me i fatti. Uno, per esempio, è che con la Coppa di Lega dell’1 marzo è tornato a vincere un trofeo dopo 30 mesi senza titoli, e ora è più caldo che mai. Un altro è che non c’è nessuno più bravo di lui nel preparare queste sfide, anche se fa finta di niente: « L’esperienza? Serve solo a dormire meglio la vigilia».
Forse allora, con tutte le medaglie sue e dei Blues, ha ragione Mou quando dice che «non sarà una notte speciale, solo un’altra notte di Champions». E forse, a ben vedere, chi ha più da perdere è il Psg. Da due anni esce ai quarti e nel 2014 è caduto proprio qui: 0-2 dopo il 3-1 di Parigi. L’ennesimo fallimento sarebbe inaccettabile per uno dei club più ricchi e scialacquatori del globo (ricordate i 49 milioni per David Luiz preso proprio dal Chelsea? Giusto per dire che Mou non è solo quello che scambia Salah per Cuadrado). Verratti, il giovane che crea calcio con la saggezza di un adulto, assicura che «siamo cambiati: l’anno scorso abbiamo avuto troppo rispetto, ora non sarà così». Ma per questo servirà un grande Ibrahimovic. Fenomeno unico di campione domestico con l’idiosincrasia alla Champions, Zlatan a 33 anni insegue ancora il treno buono. Forse questo non sarà l’ultimo della carriera, ma quasi: che beffa se a sbarrargli la strada fosse proprio il pullman di Mourinho.
Le partite Ottavi
Real MadridSchalke
3-4 (and. 2-0) Porto- Basilea
4-0 (and. 1-1) qualificate: Real Madrid Porto
Oggi
Chelsea-Psg (and. 1-1) Tv ore 20.45 Italia1 Bayern M. - Shakhtar D. (and. 0-0) Tv ore 20.45 SkySport1
17 marzo
Atletico M.B. Leverkusen (and. 0-1) MonacoArsenal (and. 3-1)
18 marzo
BorussiaJuventus (and. 1-2) BarcellonaManCity (and. 2-1)
Quarti
Andata 14-15 aprile Ritorno 21-22 aprile
Semifinali
Andata 5-6 maggio Ritorno 12-13 maggio
Finale
6 giugno stadio Olimpico di Berlino