Corriere della Sera

Succession­i e volture catastali online Ecco come sarà «l’eredità 2.0»

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commission­i tributarie di ricorsi. E c’è un problema politico ancora maggiore: la promessa è che la riforma avverrà a «invarianza di gettito». Espression­e vaga e che comunque non significa certo che si pagherà quanto prima: in una logica di redistribu­zione più equa perché più correlata ai valori reali ci dovrebbe essere chi pagherà meno e chi di più.

Il problema è che l’invarianza può essere realizzata a livello comunale o a livello nazionale ed entrambe le soluzioni presentano problemi di non poco conto. Se si calcola l’invarianza a livello municipale — costringen­do i Comuni con il maggior aumento delle rendite ad abbassare drasticame­nte le aliquote (e proprio questo parrebbe essere l’orientamen­to del legislator­e) — capiterà ancora, come succede oggi, che tra due immobili del medesimo valore di mercato ubicati in due distinti Comuni gli importi da pagare risultino molto diversi, con buona pace delle promesse di equità. Se l’invarianza viene calcolata a livello nazionale, invece, ci saranno comuni che incasseran­no più di oggi e altri meno. È facile immaginare che questi ultimi non ci staranno.

Importanti novità sono state preannunci­ate da Rossella Orlandi anche in materia di eredità. Entro quest’anno sarà possibile svolgere le pratiche inerenti la denuncia di succession­e e la voltura catastale direttamen­te online e in maniera semplifica­ta, un aspetto quest’ultimo molto importante. Già oggi entrambe le denunce possono essere fatte dal contribuen­te senza l’assistenza di un profession­ista: quella di succession­e va presentata all’Agenzia delle Entrate con un modello cartaceo, mentre la voltura va fatta sempre su carta all’ufficio provincial­e del Territorio. Gli ostacoli maggiori per chi vuole fare da sé, però, non sono tanto le code a due distinti sportelli ma la complessit­à degli adempiment­i previsti e la mole di documenti da raccoglier­e.

Al notaio sarà obbligator­io ricorrere soltanto nei casi in cui lo è già oggi: quando c’è un testamento, che per avere valore legale va «pubblicato», e quando c’è da effettuare una ripartizio­ne di beni tra eredi. Per esempio, se c’è un’eredita consistent­e in due case e gli eredi sono due fratelli per assegnare (con eventuale conguaglio in denaro) una casa all’uno e l’altra al secondo serve un atto notarile, senza il quale i due fratelli risultereb­bero comproprie­tari di entrambe le case.

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