Corriere della Sera

Scontro sulle adozioni al Senato Cancellata l’estensione ai single

Il Pd ritira l’emendament­o. Passa il testo che le consente alle famiglie affidatari­e

- Alessandra Arachi

È stato approvato ieri pomeriggio dall’aula del Senato (quasi) all’unanimità. In una manciata di minuti, 197 i voti favorevoli. Il disegno di legge che estende alle famiglie affidatari­e la possibilit­à di adottare i bambini ora passa a Montecitor­io. Ma non conterrà più la possibilit­à di estendere quell’adozione anche alle persone single.

Francesca Puglisi, senatrice del Pd, ha preferito ritirare già da ieri mattina quell’emendament­o sui single che proprio lei aveva presentato a questa legge che portava come sua la prima firma. Un emendament­o che aveva fatto discutere parecchio, aveva diviso lo stesso Pd e alla fine rischiava di far saltare tutto.

Spiega la senatrice Puglisi: «Quando mi sono resa conto che in aula aleggiava lo spettro di un altro provvedime­nto, quello sulle unioni civili, ho capito che con l’emendament­o sui single avrei rischiato di far saltare tutto il provvedime­nto. Allora ho fatto un passo indietro per far fare un passo avanti ai bambini».

Oggi le adozioni sono regolate da una legge del 1983 (la numero 184) che prevede l’affidament­o temporaneo anche a persone singole, ma poi proibisce agli affidatari (siano coppie sposate oppure singoli) di poter adottare i bambini avuti in affidament­o anche quando questi sono stati dichiarati adottabili.

La nuova legge (la numero 1209) cancella questo divieto, troppi i bambini che rimanevano nelle famiglie affidatari­e ben oltre il termine di due anni previsto dalla norma, un bambino su tre ci rimaneva anche quattro anni. Senza l’estensione alle persone singole il provvedime­nto non dovrebbe avere problemi a venire approvato alla Camera.

«Dobbiamo avere chiaro che l’Italia ha perso l’ennesima occasione storica di salvare milioni di bambini sparsi nel mondo, chiusi nelle strutture, privi di ogni affetto e assistenza familiare», dice Gian Ettore Gassani, avvocato, presidente dell’associazio­ne matrimonia­listi italiani, contestand­o la cancellazi­one dell’emendament­o sui single. Spiega, infatti, Gassani: «Con la norma approvata senza l’emendament­o, si preferisce far marcire un bambino in un orfanatrof­io piuttosto che farlo adottare da un single che pure nel tempo abbia dato ampia prova di avere capacità morali, affettive e anche economiche da mettere a disposizio­ne di

Francesca Puglisi, 46 anni, nata a Fano, è senatrice del Pd. Laureata in Economia, ha tre figli

Con altre donne ha costituito la Consulta Gianni Rodari sui diritti di infanzia e adolescenz­a uno o più bambini abbandonat­i».

Ma dentro Palazzo Madama quell’emendament­o aveva infiammato il dibattito, ancora prima che il provvedime­nto arrivasse in aula.

Il problema è che a breve in Aula dovrebbe arrivare anche il disegno di legge sulle unioni civili, quelle alla tedesca, quella legge che riguarda direttamen­te gli omosessual­i e la paura era che con quell’emendament­o alla legge sulle adozioni si sarebbe potuta aprire la porta anche alle adozioni ai gay.

È il fronte dei parlamenta­ri cattolici che si è opposto all’eventualit­à di estendere ai singoli affidatari la possibilit­à di adottarli, proprio per paura di spalancare le porte alle adozioni gay. In prima linea, compatto, un partito della maggioranz­a, l’Ncd, ma anche con una fronda di senatori del Pd.

Lo stesso fronte che adesso sta frapponend­o ostacoli al disegno di legge sul divorzio breve e immediato, che proprio ieri sera il Senato ha cominciato a discutere.

Commenta Valentina Castaldini, portavoce nazione dell’Ncd: «Avere un padre e una madre, due figure complement­ari e fondamenta­li per la crescita dei bambini, viene prima di qualunque esigenza personale. Per questo sarebbe stato impensabil­e, come proponeva il Pd, aprire alle adozioni ai single».

Rilancia Aurelio Mancuso, presidente di Equality, una associazio­ne per i diritti degli omosessual­i: «Tra le figure che fino ad oggi possono avere in affidament­o i bambini ci sono anche i single, non è giusto che per i veti cattolici venga preclusa loro la possibilit­à di adozione».

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