Corriere della Sera

Il Fai apre le sedi del potere

Da Palazzo Chigi alla Banca d’Italia: 780 visite straordina­rie in 340 località Partnershi­p con la Rai per promuovere le «Giornate di Primavera»

- Paolo Conti

Palazzo Chigi apre le porte al Fai, il Fondo Ambiente Italiano, per la 23° edizione delle Giornate di Primavera di sabato 21 e domenica 22 marzo. E lo stesso farà, sempre a Roma, Palazzo Koch, sede della Banca d’Italia, così come il palazzo della Banca Nazionale del Lavoro in via Veneto.

Ma questi luoghi del Potere rappresent­ano solo uno dei mille aspetti di un appuntamen­to che prevede 780 visite straordina­rie in 340 diverse località, dalla Val d’Aosta alla Sicilia. Apriranno 193 luoghi di culto, 25 tra parchi, giardini e boschi, 243 palazzi e ville, 15 borghi e quartieri, 65 piccoli musei, archivi e mostre, 4 mulini, 13 aree archeologi­che, 18 anfiteatri e poi mostre, concerti, la scoperta dei tanti centri di produzione Rai sparsi nel Paese. Slogan scelto per le due giornate destinate anche alla raccolta dei fondi (strumento essenziale per l’attività del Fai che vive di autofinanz­iamento e non ha certo fondi pubblici): «Ricordiamo­ci di salvare l’Italia». Commenta il presidente del Fai, Andrea Carandini: «La nostra è la maggiore manifestaz­ione popolare, di base, dei beni culturali nel nostro Paese. In 23 edizioni abbiamo coinvolto 7.800.000 italiani. È il migliore modo per far vivere lo spirito dell’articolo 9 della Costituzio­ne che altrimenti rimane un mero pezzo di carta».

Accanto a Carandini, il sottosegre­tario ai Beni culturali, ed ex presidente Fai, Ilaria Borletti Buitoni e il vicepresid­ente esecutivo Marco Magnifico con Antonio Marano, vicedirett­ore generale Rai.

Per la prima volta la tv di Stato dedicherà un’intera settimana alla campagna del Fai su tutte e tre le reti, cominciand­o lunedì 16 e fino domenica 22 con spazi nelle trasmissio­ni più seguite e popolari, da «Porta a porta» a «Ma che tempo che fa», agli show. Tanti, e spesso straordina­ri, i siti visibili. Per citarne solo alcuni scelti a caso, la cattedrale di Matera, chiusa da ben 15 anni per restauri, il palazzo ducale di Sassuolo, il Faro della Vittoria a Trieste, la Certosa di Trisulti a Collepardo vicino Frosinone, il Grattaciel­o Pirelli e il palazzo Rai a Milano, la chiesa di Santa Croce a Torino, villa La Quiete a Firenze, villa Pajno a Palermo.

In campo ci saranno anche 25.000 aspiranti ciceroni, addestrati tra gli studenti delle scuole medie e superiori italiane accanto ai 7.000 volontari. L’obiettivo è superare la cifra raccolta l’anno scorso (un milione e 800 mila euro).

Carandini ha anche lanciato un «anatema» contro «quegli amministra­tori che cercano facile successo elettorale a discapito della tutela delle belle contrade. Assistiamo alla barbarie dei distruttor­i di storia ma ci sono anche barbarie nostrane che per esempio portano Porte aperte Alcuni dei tesori visibili grazie al Fai: a sinistra la villa Cahen ad Allerona (Terni); sopra, a Roma, Palazzo Koch; sotto, l’archivio Ricordi a Milano a un forte indebolime­nto, se non annullamen­to, del piano paesaggist­ico della Toscana».

Per conoscere l’elenco dei siti, gli orari e le regole per le prenotazio­ni bisogna consultare il sito www.giornatefa­i.it o telefonare al numero 0666193495. I contributi si versano con un sms da cellulare al 45507 (2 euro cifra unica) o dal telefono fisso, da dove si possono destinare 5 o 10 euro.

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