Corriere della Sera

Plastica stampa cocco, beautycase come borsa «La moda? È istinto »

Miu Miu e Louis Vuitton, elogio del mix «azzardato»

- DALLA NOSTRA INVIATA Paola Pollo

Parigi chiude celebrando la moda intuitiva. Quella che dovrebbe spingere signore e signorine ad aprire gli armadi e scegliere l’abito senza pensare. Il che fa presupporr­e che le prossime generazion­i crescerann­o senza l’amletico mattutino: cosa mi metto?. Nicolas Ghesquière per Louis Vuitton fa un lavoro molto preciso sul tema partendo dalla consideraz­ione dell’abito come «traccia profonda del carattere» dunque, memoria di viaggi, di momenti, di emozioni. Così la collezione vuole essere «un’avventura sentimenta­le fatta di ispirazion­i sparse e grandi aspirazion­i. E ha un solo mezzo di locomozion­e: l’intuizione». I abbiano più sviluppato, forse perché cresciute con meno pregiudizi di stile e meno divise borghesi. Per Miu Miu la stilista fa uno dei suoi lavori sopraffini sul tema. «Senza grandi pensieri, perché a me — racconta poco prima dello show — Miu Miu piace farla così, affrontand­o anche alcune delle mie ossessioni, come per esempio l’animalier».

L’animalier? Sissignori in colori violenti, accostamen­ti azzardati, abbinament­i schizofren­ici ed esagerazio­ni ad hoc. Nello stampato e nel riprodotto: ecco un’eccentrica plastica impressa coccodrill­o per cappotti over arancioni o neri o gialli che sono un incanto. C’è anche il serpente vero per gonne svasate a tinte accese che si indossato con camicie vagamente vittoriane e pullover tricottati. Belli anche i giacconi tre quarti e doppiopett­o in tessuti macro tartan sempre coloratiss­imi. L’imbarazzo della scelta per scarpe (sandali, stivaletti) e borse (piccole e a mano) allegre come tutta la collezione, certamente una tra le più azzeccate di questa lunga settimana della moda a Parigi.

La bellezza dell’imperfezio­ne ha sedotto anche la proverbial­e precisione di Sarah Burton

Sportive Lo stile cavalleriz­za di Moncler Gamme Rouge, disegnata da Giambattis­ta Valli

Abiti & accessori

Qui sopra, il tubino rosso stampato cocco di Miu Miu. Accanto, un look di Louis Vuitton, con la nuova borsa/valigetta la stilista che sta portando avanti la moda dell’amico Alexander McQueen. È un romantico un po’ délabré il suo. Sbocciano ovunque delicate rose, sui pizzi e gli chiffon neri e rossi, ma anche sui corsetti di pelle, e da germogli, via via si fanno fiore e poi petali cadenti. Gli abiti vittoriani, o scivolati, o costruiti una ruche dopo l’altra, o plissettat­i conservano la compostezz­a inglese ma sono meno alteri e dunque persino più commercial­i.

Un po’ troppo didascalic­a sul tema «cavalli&cavalleriz­ze» e guardie di Sua Maesta la regina (che irrompono veramente, nel finale) la Gamme Rouge Moncler disegnata da Giambattis­ta Valli. Ecco un «horse riding weekend» come quelli descritti nei romanzi sull’alta società britannica della scrittrice Nancy Freeman Mitford. Per passerella un letto di foglie, la nebbia e poi le ragazze con il cup — ricamato, ingioiella­to —, i pantaloni asciutti o la gonnella corta e arricciata, e una serie infinita di giubbe, giacche, cappottini in patchwork di tweed e tartan, pied de poule e trapuntati e montone o volpe.

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