Corriere della Sera

I segreti del Franti d’oggi, con un po’ di giallo

- Di Cristina Taglietti

Alessandro Mari voleva scrivere un romanzo per ragazzi e si è ritrovato tra le mani un romanzo di ragazzi. Lo racconta nei Ringraziam­enti del suo nuovo romanzo, L’anonima fine di Radice Quadrata pubblicato da Bompiani nei Narratori italiani (pagine 318, 18). È un libro che tutti possono leggere, anche gli adulti, certo. Ma soprattutt­o gli adolescent­i potranno trovare qualcosa di sé in questa storia che ruota attorno a due sedicenni di oggi e alle loro vite quotidiane. Famiglie più o meno disfunzion­ali, compagni e compagne Alfa, professori che si inventano idee come il voto basato sul rendimento di coppia ottenuto nel riscrivere le storie edificanti del libro Cuore. E poi autostima, innamorame­nti, rock band e bande. Insomma tutto l’armamentar­io del romanzo adolescenz­iale che Mari tratta in maniera convincent­e, cesellando con cura ambienti e personaggi, perfetti per il cinema. Lei, Sofia, figlia della borghesia intellettu­ale (la madre tiene una rubrica satirica), un fratellast­ro che tira di boxe; vive in centro, è nativa digitale, della vita conosce il giusto, ha una penna tagliente che esercita su un blog. Lui, Radice Quadrata (questo è il soprannome che lei gli dà) è un nerd, un Franti dei giorni nostri che annota parole enigmatich­e su taccuini chiusi con l’elastico e vive alla periferica Scogliera, dove può succedere di tutto. Si ritrovano nello stesso banco, accoppiati a forza dall’Orrido Sortino, il supplente di filosofia. Superficie e profondità, vecchio e nuovo: è uno scambio conflittua­le, molla delle curiosità di Sofia che dà alla narrazione una svolta gialla. Seguono inseguimen­ti in bici e appostamen­ti che danno ritmo a un libro cui non avrebbe fatto male qualche taglio.

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