I segreti del Franti d’oggi, con un po’ di giallo
Alessandro Mari voleva scrivere un romanzo per ragazzi e si è ritrovato tra le mani un romanzo di ragazzi. Lo racconta nei Ringraziamenti del suo nuovo romanzo, L’anonima fine di Radice Quadrata pubblicato da Bompiani nei Narratori italiani (pagine 318, 18). È un libro che tutti possono leggere, anche gli adulti, certo. Ma soprattutto gli adolescenti potranno trovare qualcosa di sé in questa storia che ruota attorno a due sedicenni di oggi e alle loro vite quotidiane. Famiglie più o meno disfunzionali, compagni e compagne Alfa, professori che si inventano idee come il voto basato sul rendimento di coppia ottenuto nel riscrivere le storie edificanti del libro Cuore. E poi autostima, innamoramenti, rock band e bande. Insomma tutto l’armamentario del romanzo adolescenziale che Mari tratta in maniera convincente, cesellando con cura ambienti e personaggi, perfetti per il cinema. Lei, Sofia, figlia della borghesia intellettuale (la madre tiene una rubrica satirica), un fratellastro che tira di boxe; vive in centro, è nativa digitale, della vita conosce il giusto, ha una penna tagliente che esercita su un blog. Lui, Radice Quadrata (questo è il soprannome che lei gli dà) è un nerd, un Franti dei giorni nostri che annota parole enigmatiche su taccuini chiusi con l’elastico e vive alla periferica Scogliera, dove può succedere di tutto. Si ritrovano nello stesso banco, accoppiati a forza dall’Orrido Sortino, il supplente di filosofia. Superficie e profondità, vecchio e nuovo: è uno scambio conflittuale, molla delle curiosità di Sofia che dà alla narrazione una svolta gialla. Seguono inseguimenti in bici e appostamenti che danno ritmo a un libro cui non avrebbe fatto male qualche taglio.