San Carlo, Bellini e la ricerca di una buona guida
Eradi questi giorni la notizia che la signora Rosanna Purchia, soprintendente uscente del Teatro San Carlo di Napoli, era stata designata dal consiglio di amministrazione del Massimo Bellini di Catania quale nuovo soprintendente. Il Bellini è un teatro meraviglioso e dalle grandi tradizioni, del quale il grande pianista Francesco Nicolosi è stato nominato di recente direttore artistico. I giornali hanno acriticamente pubblicato il comunicato emesso dal sindaco di Catania nel quale si magnificano le doti di questa signora quasi fosse un novello unto del Signore. Si apprende ora che la medesima signora Purchia ha presentato domanda per essere riconfermata alla soprintendenza del San Carlo. A tutti va data una possibilità: certi fortunati riescono a ottenerne una seconda. Va messo in rilievo che costei, tuttavia, si è resa colpevole al San Carlo di aver perso l’opportunità che Riccardo Muti tornasse in quello ch’è il suo teatro, sin dal 2010, pur di non perdere un direttore del coro dalle prestazioni scadentissime; di aver scelto un direttore artistico inadeguato e di averlo difeso con arroganza contro tutto e tutti; di aver scelto quale direttore musicale un Nicola Luisotti che abbiamo classificato al secondo posto assoluto quale direttore d’orchestra più ridicolo per atteggiamento sul podio; di aver portato il San Carlo a San Francisco Opera per una esecuzione del Requiem di Verdi in una costosissima tournée: guarda caso, il Luisotti lì era il direttore musicale; lo stesso Requiem venne portato a Singapore: partirono tutti tranne il controfagotto giacché il direttore artistico scelto dalla Purchia ignorava che nella partitura c’è tale strumento; di aver preso allestimenti scenici ridicoli (cito solo gli ultimi Otello e Trovatore). In realtà, la signora Purchia non è che uno dei mezzi con i quali Salvo Nastasi, direttore generale del ministero dei Beni culturali, comanda in tutti i teatri che gli è possibile; onde la Scala sotto questo profilo rappresenta una felice eccezione; e non solo nei teatri; coi varî ministri succedutisi quali esecutori del suo volere. Il San Carlo ne è un sol caso; ma siccome a giorni il consiglio di amministrazione (che adesso ha il vezzo di chiamarsi «consiglio di indirizzo») deve riunirsi per nominare un nuovo soprintendente, la signora Purchia essendo già da lungo scaduta, occorre sperare che esse abbiano un soprassalto di coscienza nominando soprintendente qualcuno che risponda alla musica e alla cultura e non a un burocrate romano.