Pato stoppato dalla clausola dell’ex Il San Paolo non lo schiererà contro il Corinthians proprietario del suo cartellino
Come sorprendere chi conosci e ti conosce alla perfezione? Non è il problema di un fidanzato alla ricerca del regalo perfetto, ma il compito che aspetta Vincenzo Montella e Rudi Garcia per il derby di Europa League tra Fiorentina e Roma, che stasera vede la sua prima puntata. Non c’è dubbio: uno scontro fratricida nelle Coppe europee porta sempre con sé una sensazione strana. Si gioca sui 180 minuti — e tra italiane può succedere soltanto con la folle formula della Coppa Italia, in semifinale — e tra andata e ritorno passano sette giorni. C’è poco tempo per recuperare eventuali infortunati, ce n’è ancor meno per inventare qualcosa. Eppure bisogna provarci.
Tatticamente il primo Fiorentina-Roma può essere la partita senza i centravanti. Mario Gomez, che ha deciso con una doppietta l’ultimo scontro tra le due squadre, il quarto di finale di Coppa Italia giocato
Maledetta clausola. Proprio ora che ha messo il turbo segnando nel 2015 otto gol e fornendo due assist, strappandosi di dosso l’etichetta di giocatore dai muscoli di cristallo, mentre sogna la Seleçao dopo aver accarezzato il ritorno in Europa, Pato lotta per un cavillo contrattuale.
L’ex milanista, in prestito al San Paolo dal Corinthians (che ha versato nel gennaio di due anni fa 15 milioni di euro nelle casse del Milan), non potrà giocare la sfida di Coppa Libertadores contro la sua ex squadra, in programma il 22 aprile prossimo «È triste non essere disponibile per giocare» ha dichiarato l’attaccante. «È una partita speciale che significa tanto per i tifosi di entrambi i club. Peccato non esserci». Dove ricercare il motivo dell’impedimento? Nella clausola che vieta alla punta di poter essere schierato nell’incrocio con il
Cavillo Pato, stella del Corinthians (Ap)
Precedente Borja Valero e Nainggolan di fronte in un Roma-Fiorentina di campionato club proprietario del cartellino. Praticamente Pato sta vivendo la stessa situazione che lo scorso anno capitò al portiere dell’Atletico Madrid Thibaut Courtois. Il Chelsea, che aveva prestato il fortissimo belga ai madrileni (ma quest’anno lo ha riportato a Stamford Bridge), aveva stabilito nel contratto che in caso di incontro fra le due squadre Courtois non sarebbe stato utilizzabile a meno che gli spagnoli avessero versato 3 milioni di euro per ogni sfida (quindi 6 complessivi per le semifinali della passata edizione della Champions).
L’Uefa, con un comunicato durissimo, condannò la condotta di Abramovich. «Siamo pronti a sanzionare chiunque si avvalga di clausole di questo genere».
In Sudamerica invece certi comportamenti sono tollerati. «Queste clausole non rappresentano il calcio nella sua essenza» sbuffa Pato. «In Europa non vengono consentite. Per il bene del gioco e dello spettacolo i giocatori dovrebbero essere liberi di giocare sempre». Per questa postilla ha già saltato due gare. Pato s’infuria, la Federcalcio brasiliana tace. Per fortuna il San Paolo sta pensando di riscattarlo.