Corriere della Sera

La F1 dei pasticci, il giudice ordina: fate correre Van der Garde La Sauber ha ripudiato l’olandese che per ora ha vinto il 1° round in tribunale. Mea culpa Dennis su Alonso

- DAL NOSTRO INVIATO Paolo Tomaselli Flavio Vanetti

Chi può battere la Mercedes? La «Formula pasticci», scuderia senza auto che purtroppo si è iscritta anche a questo Mondiale. Non bastava la grana dell’incidente misterioso di Fernando Alonso? Ecco che la Force India protesta contro il ritorno in extremis della Manor («Questioni di sicurezza, non di soldi che saranno divisi tra 10 team e non 9») ed ecco soprattutt­o il caso Van der Garde, il pilota appiedato dalla Sauber che un giudice australian­o ha rimesso sulla monoposto svizzera, invitando il team a scegliere chi, tra il brasiliano Nasr e lo svedese Ericsson, deve cedergli il posto.

L’appello, subito presentato dalla Sauber e in discussion­e a poche ore dalle prove libere, potrebbe rimettere le cose a posto. Ma la «Formula pasticci» in ogni caso avrà lasciato il segno, avendo animato il paddock di Melbourne e avendoci ricordato la vicenda di Isabella Dal Balcon, la snowboarde­r azzurra che nel 2006 disputò i Giochi di Torino perché il Tas la reintegrò sovvertend­o le scelte degli allenatori. Cominciamo Dopo «Kate», «Suzie» e «Hungry Heidi» è arrivata «Eva». Così Vettel ha chiamato la sua Ferrari SF15-T, rispettand­o la tradizione di dare un nome femminile a ogni vettura. proprio da Giedo l’olandese volante (si fa per dire: non è un drago). Storia semplice. E di semplicion­eria.

Van der Garde la scorsa stagione era la riserva di Sutil e Gutierrez, ma aveva un contratto anche per il 2015 e con una clausola da titolare. Giedo appartiene alla schiera dei piloti che pagano per correre. La sua sfortuna è stata che la Sauber, in crisi, ha trovato uno con il portafogli­o più gonfio: quindi, via lui e via anche Adrian Sutil ed Esteban Gutierrez, quest’ultimo nonostante sia legato a Carlos Slim (ora il magnate messicano è vicino alla Ferrari, visto che Esteban è stato preso come collaudato­re). Ma Van der Garde ne fa una questione di principio. La Sauber impostava l’appello sul concetto della sicurezza — Giedo non ha mai provato l’auto 2015 —, però la tesi è debole: l’olandese è a posto su tutti i fronti, superlicen­za inclusa.

E ora la vicenda Alonso. Fernando è nella casa di Dubai e annuncia di prepararsi per il rientro in Malesia. Ron Dennis, ha detto di avere «varie ragioni per pensare che a Sepang ci sarà». Quindi il patron ha fatto una sorta di mini-ammenda sulla gestione dell’incidente: «Non ho dato il meglio di me. Ma ho cercato di essere aperto e onesto. Le critiche? Le accetto». Tutto resta fluido attorno a due scenari: o un problema fisico che ha bloccato Fernando, o un guasto che l’ha condiziona­to. I risultati dell’inchiesta Fia non saranno resi noti finché Fernando non tornerà e si sottoporrà al test di idoneità: forse a quel punto qualcuno spiegherà anche, finalmente, che cosa è accaduto.

È «Eva» la Ferrari di Vettel

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