Corriere della Sera

Il Papa: reagite, la corruzione «spuzza»

- Accattoli, Bufi, Vecchi con l’analisi di Andrea Riccardi

L’appello a reagire alla camorra e alla corruzione che «spuzza», le folle di Scampia e piazza del Plebiscito, il pranzo con i detenuti. Ma anche l’entusiasmo delle suore di clausura ( foto): Napoli ricorderà a lungo la visita del Papa.

NAPOLI «Sperare è già resistere al male, rialzarsi dopo ogni caduta, fare in modo che il male non abbia mai l’ultima parola. È tempo di riscatto per Napoli!». Prima di sciogliere il sangue di San Gennaro — primo Papa ad assistere alla liquefazio­ne, non era capitato né a Wojtyla né a Ratzinger, si parla di Pio IX nel 1848 ma non ci sono documenti —, Francesco ha sciolto quello dei napoletani che cantano ‘O surdato ‘nnammurato fuori da Poggioreal­e o scrivono «El Papa de oro» sugli striscioni mentre lui saluta: « ’A

Maronna v’accumpagne! ». I bambini che gli siedono intorno sul palco davanti alle Vele di Scampia, il pranzo con i carcerati di Poggioreal­e — e mai si era visto un Pontefice al tavolo con trans e tossici sieroposit­ivi che spiega: Dio è qui —, gli incontri con i malati anziani e i giovani sul lungomare, le parole sulla «mancanza di lavoro che ruba la dignità» e la «schiavitù» di chi è sottopagat­o in nero, sugli immigrati che «non sono umani di seconda classe» perché «sulla Terra siamo tutti migranti verso un’altra patria», tutto questo ha in comune l’essenziale evangelico: l’attenzione privilegia­ta a chi viene «scartato», alle «periferie dell’esistenza», una Chiesa che deve guardarsi dalla «mondanità» («Quanti scandali, quanta mancanza di libertà per l’avidità degli affaristi!») e «uscire dai recinti e accogliere» per «portare a tutti la misericord­ia, la tenerezza, l’amicizia di Dio».

Dall’altare di fronte alla basilica si vedono il mare e il Vesuvio velati di foschia quando Francesco, nella messa in piazza del Plebiscito, chiede di «non cedere alle lusinghe di facili guadagni o redditi disonesti, pane per oggi e fame per domani» e scandisce: «Non lasciatevi rubare la speranza! Reagite con fermezza alle organizzaz­ioni che corrompono i giovani, non lasciate che siano sfruttati da questa gente, corruzione e delinquenz­a non sfigurino il volto di questa bella città!». Chiede di «fare una buona politica, tutti». E si rivolge «ai criminali e ai loro complici», ai camorristi: «Convertite­vi all’amore e alla giustizia! Lasciatevi trovare dalla misericord­ia di Dio! Gesù vi sta cercando per abbracciar­vi, baciarvi, amarvi. Con la grazia di Dio, che perdona tutto e perdona sempre, è possibile ritornare a una vita onesta».

Dopo la preghiera alla Madonna di Pompei, Francesco è entrato a Napoli da Scampia, nei disegni degli scolari le finestre delle Vele sono tutte aperte. «Se chiudiamo la porta ai migranti, se togliamo lavoro e dignità alla gente, come si chiama? Si chiama corruzione. Uno scivolare verso affari facili, la delinquenz­a, lo sfruttamen­to delle persone». E ancora, a braccio: «Quanta corruzione c’è nel mondo! È una parola brutta. Una cosa corrotta è sporca. Se troviamo un animale morto è corrotto, spuzza! La corruzione spuzza! La società corrotta spuzza! E un cristiano che lascia entrare dentro di sé la corruzione non è cristiano, spuzza! ».

Per i fedeli, la liquefazio­ne in Duomo del sangue di San Gennaro è di buon augurio: «Si è già sciolto a metà», annuncia subito il cardinale Sepe nel Duomo prendendo l’ampolla dalle mani del Papa, e Bergoglio sorride: «Si vede che il santo ci vuole bene a metà, dobbiamo convertirc­i un po’ tutti perché ci voglia più bene!».

La conversion­e, la capacità di rialzarsi. Ai carcerati le parole

Fra gli ultimi Il pranzo con i detenuti, a tavola anche trans E il Pontefice spiega: «Dio è qui dentro» La reliquia «Il vescovo dice che il sangue è metà sciolto: si vede che il santo ci vuole bene a metà»

più belle: «Il primo santo della Chiesa è il buon ladrone» perché «il Signore perdona e dimentica». Che la società non accolga chi ha pagato «è tra le crudeltà più grandi». Ricorda le parole si Gesù: «Pubblicani e prostitute vi precederan­no. Ma la nostra società non lo ha ancora imparato, perciò non è ancora cristiana. Si dice cristiana, ci sono tanti santi e cristiani, ma la società come tale è più pagana che cristiana perché non ha capito questo di Gesù».

Napoli «ha tanta capacità di amare». I centomila sul lungomare lo salutano cantando ‘O sole mio, Francesco scherza felice (a un’anziana: «Se lei ha 95 anni, io sono Napoleone!»), l’ultimo regalo è la Margherita che un pizzaiolo gli consegna mentre si allontana in auto.

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(Reuters/ Stefano Rellandini e Photomasi) Il prodigio A sinistra papa Francesco benedice i fedeli con l’ampollabal­samario che risale al IV-V secolo e contiene il sangue di San Gennaro. Il sangue si è sciolto per metà. L’unico precedente del «prodigio» era stato nel 1848 con Pio IX. In basso,...
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