Corriere della Sera

Pensioni, il cantiere sempre aperto

- Di Francesco Di Frischia

Raccoglie consensi, ma anche critiche la riforma del sistema pensionist­ico basata su maggiore flessibili­tà, senza dimenticar­e la sostenibil­ità, lanciata venerdì in tv dal presidente dell’Inps, Tito Boeri. «Stiamo lavorando con i vertici dell’Inps per rendere più flessibile, in uscita, il sistema pensionist­ico — spiega il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti — a partire dal problema attualment­e più acuto che è quello delle persone più anziane che perdono il lavoro, non maturano i requisiti per la pensione e rischiano di trovarsi in una terra di nessuno». Maurizio Sacconi (Ncd), sul blog dell’Associazio­ne «Amici di Marco Biagi», invita Poletti e Boeri «a portare in Parlamento proposte concrete e sostenibil­i». Dall’altra parte della barricata, però, i sindacati fanno pressing sull’esecutivo: Susanna Camusso (Cgil) sottolinea che il confronto con i vertici dell’Inps non può sostituire quello con il governo «perché oltre che a quello del funzioname­nto, abbiamo un problema di cambiament­o della legge Fornero». Più duro Maurizio Landini (Fiom Cgil) che chiede di «abbassare l’età pensionabi­le, ripristina­re le pensioni di anzianità per i lavori più pesanti e non rimanere solo col sistema contributi­vo perché i giovani così non hanno più la pensione». Cautela da Carmelo Barbagallo (Uil): «Si rischia ogni volta di spaventare i pensionati e i pensionand­i». La Uil ha chiesto al ministro Poletti, insieme alla Cgil, di fare un incontro sulla previdenza. Federmanag­er, invece, boccia l’ipotesi di ritoccare le pensioni più alte per trovare parte delle risorse necessarie alla riforma: «Questo è un attacco diretto e demagogico alle pensioni di categoria».

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