Corriere della Sera

L’assalto gioioso delle suore Sepe: «E sono pure di clausura»

L’affetto e i regali delle monache al Papa. Il cardinale in dialetto: dove andate?

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hanno colto l’occasione ed erano presenti in Duomo, e quando monsignor Sepe le ha indicate a papa Francesco che si è girato verso il presbiteri­o per salutarle, una di loro, giovane e piccolina, si è alzata ed è quasi corsa verso di lui. Non era previsto, e tanto meno era previsto che la seguissero le altre. Non tutte, solo in quattro, di cui una con un voluminoso pacco con tanto di nastro e fiocco che chissà che regalo conteneva. In un attimo, il pontefice si è trovato circondato e sommerso dai discorsi fitti fitti delle monache. Se non fosse stato davvero troppo, lo avrebbero abbracciat­o, ma certo gli tenevano forte le mani, e lui si è capito che non se l’aspettava tanto affettuoso slancio, perché per un attimo è parso chiarament­e spaesato. E a nulla è servito il tentativo del cardinale di venirgli in soccorso, con un richiamo alle monache tanto colorito quanto inascoltat­o. «Uè, addò jate?». Dal Papa, andavano, e non volevano proprio tornarsene indietro. E le parole di Sepe nemmeno le sentivano: «Sorelle! Dopo, dopo... Tenimme che ffa’»; cercava di convincerl­e l’arcivescov­o. Macché. « Ma guarda... E cheste so ‘e clausura... figuriamoc­i quelle di non clausura... So’ mangiano n’atu ppoco».

In realtà il cardinale, che è uomo di grande ironia e qualcosa dalle monache se l’aspettava — mentre le presentava al Papa già gli scappava da ridere —, aveva l’aria di divertirsi moltissimo. E alla fine si è divertito pure Francesco, che alla più insistente (Sepe: «È semp’essa») ha continuato a sorridere e a tenere la mano finché qualcuno del cerimonial­e non è intervenut­o per portarla via.

In Duomo

In alto, l‘incontro con i bimbi di Scampia. A sinistra, il Papa colto di sorpresa dalla «foga» delle suore di clausura nel Duomo

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