Il pm: archiviazione per Tiziano Renzi «Me lo aspettavo»
La Procura di Genova ha chiesto l’archiviazione della posizione di Tiziano Renzi, il padre del premier, che era stato indagato per bancarotta fraudolenta in seguito al fallimento della sua società di marketing e distribuzione di giornali e pubblicità, la Chil Post. Era stato proprio il Tribunale fallimentare, al termine dell’iter che riguardava la Chil Post terminato il 7 febbraio del 2013, a trasmettere gli atti alla
Tiziano Renzi, padre del premier Procura per ulteriori indagini sul piano penale.
Spetta ora al gip accogliere o meno la richiesta di archiviazione e con questa chiudere la partita che riguarda Tiziano Renzi, il giudice potrebbe anche chiedere ulteriori indagini o perizie. Tiziano Renzi è dunque a pochi passi dal traguardo che lo porterebbe fuori dalle aule di giustizia e da una vicenda spinosa. Non così è per gli altri due amministratori della Chil Post, Antonello Gabelli, 53 anni, e Mariano Massone, 46 anni, rispettivamente responsabili di diritto e di fatto della società, per i quali la Procura ha comunicato il fine indagini confermando i capi di accusa. In pratica Gabelli e Massone sono accusati di aver agito in modo tale da portare la Chil Post alla bancarotta, distraendo fondi e assumendo debiti di altre società senza alcuna giustificazione, tutto questo quando Renzi senior era già uscito dal ponte di comando.
Gabelli e Massone hanno assunto il ruolo di amministratori dall’ottobre del 2010 e a partire dal 2011 hanno concluso — scrivono i pm — una serie di «inspiegabili» operazioni debitorie, omettendo di tenere libri contabili. Dalla ricostruzione fatta dalla Procura dei passaggi che hanno «svuotato» la società portandola in profondo rosso e alla dichiarazione di fallimento è del tutto scomparsa la figura di Renzi senior, ritenuto evidentemente non responsabile. Anche i passaggi di proprietà fra Tiziano Renzi e la moglie sono stati giudicati leciti. Il padre del premier ha commentato con un freddo: «Bene così. Ma me lo aspettavo».