Mont Saint-Michel isola per un giorno
Dopo l’eclissi solare di venerdì, ieri è stata la volta della «marea del secolo». Migliaia di turisti hanno assistito sulle coste della Manica e dell’Atlantico francese all’arrivo della più grande massa d’acqua dall’inizio del millennio. A Mont Saint-Michel ( foto Ap) onde di oltre 14 metri hanno sommerso la passerella che collega il santuario — gioiello della Normandia e la cui baia è lambita dalle più alte maree d’Europa — alla terraferma, trasformandolo in isola. Il fenomeno delle alte maree, dicono gli oceanografi, si ripete circa ogni 18 anni. Però, l’eclissi solare e l’allineamento fra Sole, Luna e Terra hanno generato un «muro d’acqua» come non si vedeva dal ‘97.
È in edicola con il «Corriere della Sera», la guida «I migliori 100 vini d’Italia. Wine Spectator 2015» (240 pp, in italiano e inglese, a 12,90 euro. In ebook a 7,99 euro)
Il volume presenta le bottiglie divise per regione di appartenenza; per ognuna una recensione riporta il giudizio dei redattori di «Wine Spectator», il punteggio, l’intervallo temporale di bevibilità e la storia della cantina
«Il 2015 sarà l’anno del record per l’export del vino italiano, si raggiungerà quota 5,5 miliardi». Parola del ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, a OperaWine, evento che precede l’apertura del Vinitaly. Martina è ottimista quasi quanto il premier Renzi, che l’anno scorso, sempre a Verona, aveva alzato l’asticella fino a 7,5 miliardi di export, da raggiungere entro i prossimi 5 anni. OperaWine è una «vetrina» con i 100 migliori produttori italiani secondo i critici americani di Wine Spectator (il Corriere ha dedicato una guida all’evento).
C’è voglia di lasciarsi alle spalle la crisi tra i vignaioli pronti a stappare loro bottiglie per gli operatori di 120 Paesi che, da oggi a mercoledì, affolleranno i padiglioni di Vinitaly, con più di 4.000 aziende. Il direttore Giovanni Mantovani e il presidente Ettore Riello hanno voluto un sondaggio tra il 10% degli espositori per capire se sta o no per iniziare un periodo positivo. La risposta è stata positiva: quasi l’80% delle aziende prevede un aumento dell’export superiore al 5%. I più ottimisti sono i produttori del Sud e delle isole.
La novità è la fiducia sulla ripresa del mercato italiano. Un produttore su due è convinto che in Italia si torni ad acquistare più vino. Secondo i dati di Wine2wine, i piccoli produttori (meno di 15 mila bottiglie l’anno) e i medi vedono un futuro rosa. Ed è sempre il Sud a guidare il treno della fiducia: 6 produttori su 10 puntano a un aumento del 6% del fatturato nel mercato domestico. Più cauti nel resto d’Italia, in testa gli uomini e le donne del vino del Nord Est: il 7,3% prevede un calo in Italia. Sarà perché molti, soprattutto nella tribù dell’Amarone, vendono ormai fino al 90% delle loro bottiglie all’estero.
Chiusa OperaWine, oggi il Vinitaly si trasforma anche in palco politico: da una parte il sindaco Flavio Tosi, neo candidato alla guida della Regione, dall’altra il governatore il carica Luca Zaia, mentre il terzo protagonista della saga leghista in Veneto, Matteo Salvini, arriverà lunedì, il giorno dopo del premier Matteo Renzi, con le sue previsioni super-ottimiste.