Moduli in Rete e codici dedicati Così cambia l’impresa agricola
Via ai documenti precompilati. Il ministro: sistema più semplice e trasparente
Ogni anno un’azienda agricola produce frutta, verdura, formaggi. E, in media, anche 25 chili di carta. Non proprio una di quelle prelibatezze che mettiamo in tavola all’ora di cena e portano il nome dell’Italia in giro per il mondo. Ma un carico burocratico che, tra procedure contorte e documenti da ripresentare più volte, si porta via 100 giorni di (quasi) inutile lavoro. Adesso un milione mezzo di imprese agricole hanno uno strumento per sfoltire quella montagna di carta, per risparmiarsi qualche corpo a corpo con la pubblica amministrazione e concentrarsi sul loro lavoro. Ed è uno strumento che rappresenta un doppio test per altre innovazioni che riguarderanno non solo i contadini ma tutti i cittadini.
Parte il progetto «Agricoltura 2.0», un sistema che permetterà alle aziende di presentare la domanda precompilata per gli aiuti in arrivo da Bruxelles con la cosiddetta Pac, la politica agricola comunitaria. «Un modo per semplificare la vita di chi lavora e per garantire più trasparenza», dice il ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina, che domani annuncerà ufficialmente il via al Vinitaly di Verona. Al posto dei tanti moduli da riempire, si va da un minimo di quattro ma si può arrivare anche al doppio, al posto del solito e snervante giro degli sportelli, sarà sufficiente collegarsi ai portali degli organismi che nelle diverse regioni erogano i contributi europei e scaricare la domanda pre compilata. I dati saranno tutti lì, coordinati con altre amministrazioni come l’Inps e il catasto. Al contadino basterà controllare che sia tutto a posto, modificare i riferimenti se sono cambiati e poi inviare la domanda direttamente dal computer. Un anticipo di quella dichiarazione dei redditi pre compilata che nelle prossime settimane cominceremo a sperimentare. Ma non è l’unica semplificazione burocratica sulla quale l’agricoltura apre la strada al resto del Paese.
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