Corriere della Sera

La primavera sul terrazzo

- Elvira Serra

Un fiore di zucca ci rallegrerà. Forse basteranno due minestre di fagioli presi dal nostro balcone a farci sentire meglio. E volete mettere l’orgoglio di offrire agli ospiti, durante l’aperitivo, i pomodori ciliegino appena raccolti, per sentirci un po’ come Madonna quando sorprendev­a l’eterno bambino Michael Jackson porgendogl­i gli ortaggi dei suoi vasi?

Il momento per cimentarsi n e l l ’ i m p resa è questo . Coldiretti ha calcolato che con la primavera inizia il «lavoro» del 46,2% degli italiani negli orti, giardini o terrazzi. Una scelta da non collegare tanto alla crisi, ma alla voglia di mangiare prodotti sani e, perché no, al desiderio di occuparsi di qualcosa il cui successo (o insuccesso) dipenderà solo da noi. «Certo, con spazi molto ristretti, avere l’orto è più uno sfizio», avverte la scrittrice Pia Pera dal suo blog «Orti di pace». Tuttavia aggiunge che «senz’altro aiuta l’umore vedere qualcosa che cresce, ed è sempre molto rilassante trafficare con le piante». In questa ottica, dice che «non bisogna sottovalut­are il fattore bellezza, perché creare un ambiente bello ci fa stare meglio».

Quanta bellezza possa esserci in un piccolo rampicante come il peperoncin­o lo assicura Filippo Pizzoni, paesaggist­a che su Io Donna cura il blog «Io e Orticola»: «Anche il pomodoro ciliegino, con il suo colore, è piacevole. Per quanto lo spazio in casa sia poco, poi, tutti abbiamo un davanzale dove potremmo coltivare gli odori: basilico, prezzemolo, salvia, timo, mentuccia, facendo attenzione, con i primi, a non lasciar crescere il fiore, per evitare che le foglie diventino amare: dunque avendo cura di tagliarle sempre dalla punta. Sul fronte degli ortaggi, per avere una gratificaz­ione quasi immediata i più indicati sono insalata, pomodori, zucchine». Ma saranno anche buoni, in città piene di smog come Milano? « Sì, purché li si lavi bene con il bicarbonat­o. Non credo che la verdura coltivata in decine di strati di plastica accanto alle autostrade abbia respirato un’aria migliore».

Se colore coincide con buon umore, c’è solo l’imbarazzo della scelta per costruirsi un’estate più allegra. Meloncini, angurie nane, melanzane, peperoni, rucola, cicoria e carote sono alla portata del nostro balcone. «Per fare prima si possono sempre acquistare le piantine da trapiantar­e, proprio come facciamo con le primule. La cosa importante è che il terriccio sia buono, e ahimè, quello comprato non sarà mai equivalent­e al compost fatto in casa con l’aggiunta del letame», aggiunge Lidia Zitara, del blog «Giardinagg­io irregolare».

È importante dare l’acqua: mattina e sera, d’estate, oppure una volta al giorno man mano che ci avviciniam­o all’estate. Spiega Susanna Magistrett­i, giardinier­a che si dedica alla formazione nel carcere di Bollate: «Questo è il momento di piantare tutto, fino alla fine del prossimo mese. Le verdure da taglio potranno essere sostituite con qualcos’altro subito dopo che le avremo mangiate. Consigli salvaspazi­o? Le zucche si arrampican­o».

Ultima dritta, di Lidia Zitara: «Il giardino lo sanno fare tutti, l’orto no, richiede un grande lavoro di anticipo e la pazienza di saper attendere il risultato». Astenersi perditempo.

@elvira_serra

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