Gli aperitivi in particolare aumentano il consumo di cibi saporiti e ricchi di grassi
alle domande dei lettori sui temi di nutrizione all’indirizzo uando si cerca di tenere sotto controllo le calorie si tende spesso a sottovalutare l’importanza di alcuni elementi, come, per esempio, la varietà dei cibi nello stesso pasto, la densità energetica dei piatti e, soprattutto, il ruolo delle bevande, a cominciare da quelle alcoliche. Queste ultime, come ben noto, in quantità esagerate possono causare stati di malnutrizione, mentre in dosi più moderate possono indurre a mangiare di più.
Lo indica uno studio, appena pubblicato su Appetite da ricercatori dei Paesi Bassi, che Porzioni abbondanti di cibi ad alta densità energetica hanno osservato, in una serie di test su adulti sani, che dopo il consumo di una bevanda contenente 20 grammi di alcol (succo di arancia con vodka) si introduceva a pasto l’11% di calorie in più rispetto a quando si consumava una bevanda simile per apporto energetico ma senza alcol. Non solo: la bevanda alcolica portava ad aumentare, in particolare, il consumo di cibi saporiti e ricchi di grassi, come paté e salame (+24%) .
Sebbene in questo studio sia stato usato un superalcolico, in un’altra ricerca, pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition era stato riscontrato che dopo un aperitivo con vino o birra le calorie assunte a pasto risultavano maggiori rispetto a quelle introdotte dopo altre bevande con pari calorie ma non alcoliche.
« Queste osservazioni — puntualizza Mariangela Rondanelli, professore di Scienze e tecniche dietetiche applicate dell’Università di Pavia — devono essere ulteriormente approfondite, specie in riferimento al modo con cui l’alcol viene assunto (vino, o birra, o superalcolico). E ricordo che, volendo assumere alcolici, si consiglia un solo bicchiere di vino durante il pasto, riferendoci a un adulto sano normopeso, bicchiere che va dimezzato o eliminato del tutto nelle persone obese».
Ma bisogna far attenzione anche a tutte le altre bevande caloriche, come succhi e bibite zuccherate, che non sono certo pari all’acqua. «Quest’ultima — continua infatti Rondanelli — resta sempre la bevanda migliore per dissetarsi e la si può bere anche durante i pasti, senza alterare la digestione, anzi contribuendo ad aumentare il senso di sazietà. Se si opta per acqua in bottiglia, meglio sceglierla in base alle esigenze personali e all’età, dal momento che l’acqua può anche contribuire a soddisfare i fabbisogni di minerali come il calcio». Ingredienti per 4 persone: 300 g di petto di pollo, 100 g di fagioli rossi (peso da bolliti o sgocciolati se in scatola), 200 ml di latte intero, 100 g di pannocchiette, 1 peperone verde, 200 g di riso basmati, 1 scalogno, 1/2 peperoncino fresco, 2 cucchiaini di curry, 1 cucchiaio di maizena, prezzemolo, 4 cucchiai di olio extravergine di oliva, sale. Preparazione: rosolare lo scalogno con l’olio. Aggiungere peperone a striscioline e pollo a cubetti; dopo 2 minuti unire curry e sale, bagnare con latte e cuocere per 5 minuti; aggiungere peperoncino, fagioli, pannocchiette e maizena, mescolando. Nel frattempo cuocere il riso al vapore, aggiungere prezzemolo tritato. Valore nutrizionale per porzione: proteine g 27, grassi g 14 (di cui saturi g 2,8), carboidrati g 54, energia kcal 436, colesterolo mg 50. Mentre il piatto unico, come quello proposto sopra, aiuta a contenere l’apporto calorico, i piatti pronti hanno l’effetto contrario. In uno studio condotto in Lussemburgo su 1.300 adulti si è visto che i grandi consumatori di piatti pronti introducevano più calorie (in media 2.758, contro 2.083) e aderivano meno alle raccomandazioni nutrizionali.