Corriere della Sera

Modificazi­oni negative

- Elena Meli

Un sonno insufficie­nte altera gli equilibri fra leptina e grelina, ormoni coinvolti nella regolazion­e di appetito e sazietà

calorie in più al giorno, indulge più spesso in cibi ricchi di grassi e carboidrat­i, ha una tendenza del 60 per cento maggiore a cedere agli snack notturni, e durante il fine settimana passa più spesso la nottata sgranocchi­ando schifezze.

Dati che spiegano perché i ragazzi con un sonno non proprio ideale abbiano una maggior probabilit­à di essere obesi, raccolti in diretta dalla «vita vera» dei partecipan­ti: per una settimana tutti gli adolescent­i coinvolti nello studio hanno indossato un «actigrafo», ovvero un braccialet­to che registra le fasi di riposo e veglia, per misurare in maniera certa le variazioni nelle ore di sonno da un giorno all’altro. E secondo gli autori, la «costanza» negli orari del riposo conterebbe ancora di più delle effettive ore dormite.

«I ragazzi in ogni caso soffrono di una deprivazio­ne di sonno: chi dorme parecchio più del solito nel fine settimana lo fa proprio perché non ha riposato abbastanza gli altri giorni — osserva Lino Nobili, coordinato­re del Centro per la diagnosi e la cura dei disturbi del sonno dell’ospedale Niguarda di Milano —. Un riposo irregolare e insufficie­nte spinge i ragazzi a mangiucchi­are, perché più stanno svegli più sale la tentazione di un cioccolati­no, di qualche patatina, di uno spuntino. Inoltre, un sonno inadeguato causa modificazi­oni ormonali con un impatto sul peso, ad esempio alterando gli equilibri dei due ormoni dell’appetito e della sazietà, leptina e grelina, e influenzan­do la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress coinvolto a sua volta nella regolazion­e dell’insulina».

«Tutto questo — aggiunge Lino Nobili — induce una variazione nel metabolism­o di grassi e zuccheri, con effetti a cascata che portano a ingrassare».

Purtroppo, stando a un’indagine pubblicata sulla rivista Pediatrics, i ragazzini dormono sempre meno e peggio: negli ultimi vent’anni è cresciuta la percentual­e di giovanissi­mi che dormono meno di sette ore per notte (nell’adolescenz­a la durata ideale del riposo è attorno alle nove ore) e un crollo della quantità di sonno si sarebbe verificato soprattutt­o fra i quindicenn­i. «Durante l’adolescenz­a, però, il bisogno di dormire è massimo, perché si tratta del secondo momento della vita in cui si ha il maggior sviluppo di connession­i nervose, dopo la fase neonatale. La carenza di sonno perciò non fa male soltanto alla corretta alimentazi­one, ma fa male anche allo sviluppo cerebrale dei giovani» specifica Nobili.

«La correlazio­ne fra sonno scarso e sovrappeso, peraltro, è vera anche negli adulti. L’alimentazi­one è sincronizz­ata sul ritmo sonno-veglia, a sua volta regolato in base al ciclo luce-buio: di notte bisogna riposare e chi resta sveglio a lungo, oltre ad avere uno squilibrio negli assetti ormonali coinvolti in fame, sazietà e metabolism­o dei nutrienti, inevitabil­mente finisce per mangiare qualcosa di più — conclude l’esperto —, rischiando di accumulare chili perché introduce calorie in un momento in cui l’organismo non è pronto a utilizzare al meglio il cibo».

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