Il Milan dei francesi batte il Cagliari (3-1)
I francesi del Milan affondano il Cagliari: in gol pure Mexès
Game over scrivono i tifosi sullo striscione rosso con sfondo bianco che campeggia nella curva Sud semivuota e invece Pippo Inzaghi dimostra che non è finita qui, che può provarci ancora, che il Milan resta suo e il pericolo di perdere la panchina ancora una volta è scampato. Pippo, che ha sette vite come i gatti, si salva grazie alla premiata ditta J&P, Jeremy e Philippe, l’ombroso Ménez e l’esuberante Mexès, i francesi del clan. Il cecchino Ménez apre e chiude i conti di un 3-1 meno rotondo di quel che sembra, mentre il difensore travestito da centravanti riporta in vantaggio i rossoneri a inizio ripresa due minuti dopo il pareggio di Farias.
Ménez è il padrone assoluto della scena, anarchico, scontroso, quasi sempre decisivo. Il suo primo gol è un lampo nel buio, un destro a girare che non dà scampo a Brkic e rompe l’equilibrio a metà primo tempo. Ed è sempre lui a cancellare le paure di Inzaghi verso il tramonto della partita e a vanificare la spinta del Cagliari con un rigore (conquistato da Cerci ma inesistente) calciato con la solita freddezza. Il totale fa 15 gol in serie A e almeno per una notte vale al tormentato e polemico francese il primo posto nella classifica cannonieri, al pari di Tevez e Icardi.
Non è un gran Milan quello che piega il Cagliari e condanna Zeman ad una retrocessione sempre più probabile, ma almeno vivo, energico, vincente dopo tre partite in cui ha raccolto appena due punti. E anche la classifica di colpo è migliore. I rossoneri, con i tre punti, fanno un balzo triplo in avanti scavalcando i cugini dell’Inter, ma anche Torino e Genoa.
Il Cagliari è più abile a calarsi dentro la partita e sorprende i rossoneri con una partenza lampo: Sau si libera di Paletta ma non riesce a infilare Diego Lopez dopo un cross bello teso dalla sinistra di Avelar. Il Milan progressivamente riacquista il controllo della situazione, facendo girare bene il pallone e alzando il baricentro. Honda non è risoluto, Destro sembra spaesato, Van Ginkel commette tanti errori, ma nel momento della svolta ci pensa il solito Ménez. La rete regala sicurezza al Diavolo e spegne quel poco che avevamo visto di Cagliari. Brkic salva in uscita sul Antonelli e un destro secco di Van Ginkel si perde oltre la traversa.
Nel secondo tempo Zeman toglie l’incerto Gonzalez, arretra Donsah sulla linea dei difensori e inserisce Joao Pedro a centrocampo per migliorare la spinta dei sardi che dopo centoventi secondi pareggiano alla fine di un magistrale contropiede (Ekdal recupera palla, Sau serve l’assist, Farias salta Diego Lopez e fa 1-1) favorito da un errore di Honda. Ma il Milan ha la forza e l’abilità di riportarsi subito in vantaggio. La girata di Mexès, bellissima, è il quarto gol su palla inattiva, il primo su schema preparato in allenamento. Ed è un piccolo segnale nel buio.
Il Cagliari non molla e Joao Pedro colpisce la traversa prima del rigore regalato da Tagliavento e trasformato da Ménez. Nel recupero Pazzini e Cerci sbagliano due gol già fatti. Ma stavolta va bene così.