Terrorismo, controlli preventivi nei pc Il pasticcio degli emendamenti sulle indagini nella Rete. A Brescia arrestati tre fiancheggiatori dell’Isis
Reclutavano ragazzi italiani per la Jihad. Con questa accusa sono finiti in carcere uno zio, Alban Haji Elezi, di 38 anni, e un nipote, entrambi cittadini albanesi. In arresto anche un ventenne di origine marocchina, mentre un quarto uomo sarebbe fuggito in Siria. Il gruppo avrebbe convinto un ragazzo tunisino giovanissimo, residente in provincia di Como, ora sottoposto a sorveglianza, ad aderire al Califfato di al Bagdadi.
Per la prima volta è stato contestato dagli inquirenti di Brescia il reato di reclutamento con finalità di terrorismo e l’apologia di delitti di terrorismo, aggravata dall’uso di Internet. Proprio nel giorno in cui alla Camera si discuteva la conversione in legge del decreto anti terrorismo. E si sollevavano polemiche sulla riduzione della privacy che il testo comporta.
Dubbi erano già stati sollevati la scorsa settimana dopo l’arrivo di un emendamento del governo che prevedeva le intercettazioni preventive di polizia per tutti i reati. Dopo le proteste del M5S un subemendamento le aveva limitate ai soli sospetti di terrorismo. Ieri nuove critiche per l’articolo 2 che prevede le «intercettazioni da remoto»: per reati già intercettabili, su autorizzazione del magistrato. Dallo spiare le comunicazioni in corso, si passa così a catturare tutta la memoria del pc e i dati dei social network. Una possibilità che Quintarelli (Sc) vuole limitare ai reati di terrorismo. Se ne discuterà oggi. Se sarà sciolta la riserva della copertura della norma che prevede molte novità. A partire dal superprocuratore antimafia che sarà anche antiterrorismo. Il decreto vieta anche l’utilizzo di marò nelle missioni antipirateria, se entro settembre non saranno tornati a casa i fucilieri sotto indagine a New Delhi.
Tra gli emendamenti approvati, anche il finanziamento dell’operazione Mare Sicuro nel Mediterraneo, e l’assunzione di 150 carabinieri e l’aumento del contingente militare per il controllo del territorio di altri 300 uomini. È su questo che deve pronunciarsi la commissione Bilancio. Ma c’è anche una norma che prevede l’esclusiva responsabilità sulle conseguenze di viaggi in zone a rischio, ribattezzata «anti Greta e Vanessa», dalle due cooperanti che non escludono la possibilità di ripartire.
Inasprite le sanzioni. Carcere dai 5 agli 8 anni per i «foreign fighters», arresto fino a 18 mesi per chi introduce o detiene «precursori di esplosivi» e arresto obbligatorio per gli scafisti colti in flagrante.
Protestano i Cinque Stelle per quello che chiamano «decreto mostro » : « In questo provvedimento si prevede anche di rifornire di armi l’Afghanistan e l’Iraq. E torna la possibilità del Protocollo Farfalla, interrogatori in carcere degli 007».