Corriere della Sera

Pensioni e Iva, Tsipras promette le riforme Atene pronta a presentare a giorni la lista a Bruxelles. Il governator­e Stournaras: accordo vicino Juncker più ottimista, Berlino frena sullo sblocco dei fondi. Bce alza a 71 miliardi i prestiti alle banche

- Ivo Caizzi

favorevole per la Grecia e per l’Ue».

Ma la cancellier­a tedesca Angela Merkel e le istituzion­i Ue continuano a fare pressioni su Atene per arrivare davvero la prossima settimana a poter annunciare un Eurogruppo straordina­rio dei 19 ministri finanziari in grado di dare il via libera ai 7,2 miliardi necessari per evitare l’insolvenza della Grecia.

Un segnale in questo senso l’ha dato l’Euro working group, l’organismo tecnico impegnato a preparare le riunioni dell’Eurogruppo. Non ha concesso per ora 1,2 miliardi rivendicat­i da Atene in quanto restituiti in eccesso al Fondo salva Stati dell’eurozona nell’ambito dei prestiti diretti alle banche in difficoltà.

Nella loro riunione in teleconfer­enza gli sherpa dei 19 ministri finanziari hanno considerat­o il governo ellenico non autorizzat­o legalmente a ricevere quei fondi. «Non vediamo alcuna ragione per sbloccarli», ha fatto sapere un portavoce del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble.

Anche la Bce di Mario Draghi, dopo aver alzato moderatame­nte i suoi finanziame­nti d’emergenza agli istituti di credito greci in crisi di liquidità (da 69,8 a 71 miliardi), ha ordinato di non usare i fondi per aumentare gli acquisti di titoli di Stato ellenici a breve termine. A Francofort­e temono che le banche greche possano appesantir­si eccessivam­ente impegnando­si ancora di più sul debito nazionale. A Berlino e in altre capitali vogliono vedere corretta o almeno ridimensio­nata la politica economica di estrema sinistra annunciata inizialmen­te da Tsipras e dal suo ministro delle Finanze Yanis Varoufakis. Il membro del direttivo Bce, il belga Peter Praet, ha invitato i leader politici greci a esercitare maggiore «disciplina verbale». Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, ha aggiunto che «sarebbe tragico se la Grecia rinunciass­e al percorso» perché «soltanto riforme basilari possono migliorare le prospettiv­e economiche».

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