Francesco nella Chinatown di Prato La scelta a sorpresa di Bergoglio: a novembre la visita tra i capannoni dei lavoratori cinesi L’industria dell’abbigliamento low cost sotto accusa per lo sfruttamento di 15 mila clandestini
Il Papa si recherà in visita alla Chinatown di Prato. La notizia sarà resa ufficiale nei prossimi giorni insieme al programma definitivo del Sinodo sulla famiglia chi si terrà a Firenze dal 9 al 13 novembre ma la decisione è stata già presa dal Santo Padre e dai suoi più stretti collaboratori e ha sicuramente il valore di un’iniziativa inedita e per certi versi clamorosa. Mentre oggi si discute della forza finanziaria e industriale di Pechino e dei capitali cinesi che affluiscono in Italia (vedi caso Pirelli) alle porte condizioni igienico-sanitarie proibitive, con i letti per dormire accanto alle macchine da cucire.
Lavorando in queste condizioni l’incidente è sempre dietro l’angolo e l’episodio più drammatico negli ultimi anni risale al primo dicembre 2013 quando un capannone della Chinatown pratese prese fuoco e uccise nel rogo 7 operai. Al dramma seguirono cordoglio, manifestazioni di protesta, lutto cittadino e un processo che ha portato di recente alle prime condanne.
Le indagini della magistratura hanno fatto emergere le responsabilità degli imprenditori cinesi ma anche le connivenze dei proprietari (italiani) dei capannoni. Vaticano Papa Francesco ieri mentre attraversa piazza San Pietro Ma un anno dopo l’incendio una nuova inchiesta giornalistica aveva mostrato che non era cambiato quasi nulla. I controlli preventivi degli ispettori del lavoro vengono affiancati da quelli repressivi di finanzieri, carabinieri e polizia ma i cinesi hanno trovato il modo di saltare la burocrazia italiana, aprendo e chiudendo le aziende in pochi giorni.
Dopo il rogo gli imprenditori cinesi più integrati avevano promesso trasparenza ma il dubbio è che non ci possa essere un’industria dell’abbigliamento low cost senza operai sfruttati, capannoni dormitori, affitti in nero.
Gli incidenti Tanti gli incidenti: il più drammatico nel 2013 fece 7 morti nel rogo di una fabbrica