Corriere della Sera

NEL CAMPIONATO DELLE PRESENZE A GETTONE ALLA FINE CROTONE HA BATTUTO AGRIGENTO

- Di Enrico Caiano

Deve essere colpa della Magna Grecia. Retaggio culturale di quei giorni di lontani splendori. Nelle piazze di Kroton e Akragas fiorivano centri studi che formavano filosofi e letterati: i celebri intellettu­ali della Magna Grecia. Quel gusto per la discussion­e, l’argomentaz­ione sofisticat­a, il ragionamen­to era una ricchezza. Poi, col passare dei secoli, «intellettu­ale della Magna Grecia» è diventata l’espression­e con cui l’Avvocato Agnelli definì con spregio il premier De Mita e i ragionamen­ti sono ormai i «raggioname­nti» con due g dello statista dc di Nusco. Fino ad oggi. Dove la propension­e a discutere, cavillare, dividersi, nel 2014 ha prodotto 1.478 riunioni delle commission­i consiliari del Comune di Crotone (l’antica Kroton). Per un totale di 357 mila euro di gettoni di presenza ai «commissari» presi dai soldi dei contribuen­ti. Primato raggiunto a spese dell’altro centro della Magna Grecia, Agrigento (l’antica Akragas), che deteneva il record: 1.133 riunioni, ovvero 285 mila euro di gettoni di presenza a carico della collettivi­tà.

Forse il capoluogo siciliano ha mollato il colpo perché preso dall’inseguimen­to di un’altra «primizia»: un futuro sindaco, Silvio Alessi, che può contare sul sostegno «bipartisan» del Pd e di Forza Italia. Nuovo record in arrivo. Le cifre di Crotone e Agrigento sono da brivido. Ma se le si declina dall’anno intero alla giornata-tipo del Comune (pd a Crotone, commissari­o ad Agrigento) si arriva a situazioni da comica finale: commission­i che si riuniscono fino a otto volte al giorno, calcola Il Crotonese, il foglio locale che ha scatenato il caso.

Ma non finisce qui: proprio ieri Il Corriere del Mezzogiorn­o ha rivelato che nei primi 4 mesi dell’anno i 36 consiglier­i del Comune di Bari (Pd) sono già costati 300 mila euro di indennità per l’attività nelle 11 commission­i comunali. Tetto di 2.400 euro ciascuno già raggiunto da tutti e 36. Il primato di Crotone è già minacciato. E Bari non era neppure in Magna Grecia. Su Corriere.it Puoi condivider­e sui social network le analisi dei nostri editoriali­sti e commentato­ri: le trovi su www.corriere.it ppure in trent’anni Lee Kuan Yew ha creato infrastrut­ture eccellenti, un ecosistema che ha favorito l’innovazion­e in molti settori industrial­i e di servizio e ha migliorato enormement­e la qualità della vita dei suoi cittadini. Quando lo incontrai a Hong Kong circa 15 anni fa e gli chiesi tre lezioni da imparare da questo straordina­rio successo mi rispose «Meritocrac­y , meritocrac­y, meritocrac­y». Ed era vero. Questo straordina­rio leader (laurea a Cambridge con lode e considerat­o da Henry Kissinger «l’uomo più intelligen­te dell’Oriente») aveva capito che, non potendo contare sui petrodolla­ri, doveva fare leva sull’unica risorsa che aveva: il capitale umano. Ha così creato l’amministra­zione pubblica migliore del mondo, di gran lunga superiore a quella francese, per decenni modello di riferiment­o per molti governi occidental­i e motore dello sviluppo del Paese.

La Costituzio­ne di Singapore stabilisce la meritocraz­ia come un principio fondamenta­le e prevede un apposito organo, con rango costituzio­nale e super partes per sorvegliar­ne la attuazione, la Public Service Commission. Questo organo da anni si preoccupa di selezionar­e e attrarre nel servizio pubblico i migliori talenti e poi di seguirli nel loro sviluppo profession­ale. La selezione inizia al quarto anno delle scuole elementari e il 6-7 per cento dei migliori ragazzi vengono avviati a percorsi formativi eccellenti, nelle scuole secondarie e nelle università. I migliori ricevono borse di studio per andare nelle più ambite università di Singapore e all’estero (Singapore ha un accordo da

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