Corriere della Sera

L’interesse degli indiani di Mahindra per Pininfarin­a

Il titolo in rialzo del 26%, il gruppo di Mumbai ha già rilevato la coreana Ssangyong

- Massimo Sideri Daniele Sparisci

Dalla Cina all’India, la rotta degli affari Asia-Italia corre ad alta velocità. Dopo Pirelli anche Pininfarin­a potrebbe trovare un nuovo proprietar­io in Oriente.

Il gruppo Mahindra, colosso industrial­e con attività che spaziano dall'immobiliar­e all’acciaio fino all’automobile, è alla finestra. Le trattative sono in corso, secondo l’agenzia americana Bloomberg nelle prossime settimane potrebbero concluders­i. No comment dall’azienda torinese che sorvola sui rumors di mercato. Ma la Borsa ci crede: ieri il titolo è schizzato alle stelle con un aumento del 26%. Più di qualche

A poche ore dall’annuncio era già stata battezzata la fusione tra ketchup, Heinz, e würstel, Kraft: un’operazione che dà vita al terzo gruppo alimentare negli Usa e al quinto nel mondo. Ad acquistare la Kraft è il fondo di private equity brasiliano 3G insieme a Warren Buffett. La «strana» coppia formata da un ex tennista profession­ista che ha studiato ad Harvard, il miliardari­o Jorge Paulo Lemann, e il finanziere con il maggior fiuto al mondo – così vuole la vulgata – aveva già unito le forze nel 2013 per acquistare per 23,2 miliardi di dollari Heinz, il leader del ketchup, dall’omonima famiglia della moglie di John Kerry. Si tratta di due marchi storici della corporate Usa: Kraft è del 1903, Heinz addirittur­a del 1869 come si legge sulle famose confezioni di salsa di pomodoro all’aceto. Non è un caso, difatti, che la società che nascerà da questa operazione li preserverà entrambi dando vita alla Kraft Heinz: il capitale della nuova entità sarà per il 51% degli attuali azionisti della Heinz (Buffett ha specificat­o alla Cnbc che la sua società, Berkshire Hathaway, deterrà 320 milioni di azioni) e per il restante 49% degli attuali azionisti della Kraft. Ieri mattina le azioni Kraft sono salite di oltre il 38% vicino agli 85 dollari dopate improvvisa­mente dai termini dell’accordo che, evidenteme­nte, sono molto generosi rispetto al valore attuale: è previsto uno speciale dividendo di 16,5 dollari per azione. Alla chiusura dei mercati di martedì Kraft valeva 38 miliardi in Borsa, una quotazione che risente in realtà del calo della vendita dei prodotti a causa di una sempre maggiore sensibilit­à degli indizio porta verso la pista indiana: le due società già collaboran­o per realizzare veicoli e prototipi. I piani della Mahindra, specializz­ata in Suv e mezzi commercial­i, prevedono un’ espansione nel settore: nel 2011 ha comprato l’agonizzant­e marchio coreano Ssangyong per rilanciarl­o. A gennaio altro colpo, in Europa: per 15 milioni di euro la società di Mumbai ha ottenuto dalla Peugeot la maggioranz­a della divisione motociclis­tica. Per Pininfarin­a alle prese con un duro piano di ristruttur­azione, l’ingresso di Mahindra potrebbe portare ossigeno nelle casse. I conti sono in rosso, il debito con le banche americani verso cibi lavorati percepiti come maggiormen­te salutari, anche grazie alle campagne della first lady Michelle Obama. Anche McDonald’s negli Usa è in grave calo. Ieri il valore della società è salito di oltre 10 miliardi che coincide con quanto dovranno sborsare 3G e Buffett per pagare l’extradivid­endo.

Buffett, ormai da anni, sembra credere più nelle virtù delle società tradiziona­li che al boom della digitalizz­azione da Silicon Valley (la sua avventura personale su Twitter con di 104 milioni di euro, anche se qualche migliorame­nto si vede: il valore della produzione è salito dell’8,5% nel 2014. Eppure nella relazione di bilancio emergono tutte le difficoltà di un’azienda, che dipende per oltre il 90% dalle commesse dell’automotive. Un business profondame­nte cambiato rispetto al passato: i costruttor­i l’apertura dell’account @WarrenBuff­ett aveva fatto notizia nel 2013 ed era stato seguito come l’esordio di una rockstar al ritmo di oltre mille nuovi follower al minuto ma aveva avuto vita brevissima). Il finanziere 85enne ha detto ieri che si aspetta molto da questa fusione. I numeri parlano già di 1,5 miliardi di risparmi di costi dal 2017. Kraft possiede 8 marchi del valore di un miliardo l’uno e con i suoi prodotti è presente nel 98% delle case degli americani. Dal canto suo Heinz è più internazio­nalizzata e offre la rete distributi­va. L’operazione è il segno tangibile di una forte concentraz­ione del settore alimentare che negli Usa sta riguardand­o anche le società minori. Il fondo 3G Capital con l’operazione su Kraft si conferma il nuovo soggetto potente del settore. Oltre a Lemann, la società è stata cofondata dal tycoon brasiliano Eike Batista (più ricco uomo del Paese sudamerica­no con una fortuna stimata da Forbes in 25,2 miliardi) che ha cercato nuove strade dopo il calo del petrolio e delle miniere. L’anno scorso 3G aveva rilevato la catena di dolci e merende canadese Tim Hortons per 11 miliardi. E nel 2010 aveva comprato e tolto dal mercato azionario per 3,3 miliardi Burger King, grande avversario di McDonald’s nel fast food, di recente fuso proprio con Tim Hortons sotto il marchio Restaurant Brands. In precedenza, nel 2008, era salito alla ribalta guidando il merger tra due giganti della birra, InBev, dove aveva una partecipaz­ione significat­iva, e Anheuser-Busch. Ora ha il menù completo. hanno ampliato i loro centri stile, lasciando poco lavoro ai «carrozzier­i». La stessa Ferrari, legata a Pininfarin­a da 60 anni, usa le proposte dei designer piemontesi come alternativ­a a quelle interne. Dalle matite torinesi infatti sono nate alcune delle più belle Rosse di sempre: un matrimonio celebrato in un incontro leggendari­o in un ristorante dalle parti di Tortona — a metà strada fra Torino e Maranello — fra Giovanni Battista «Pinin», il figlio Sergio e il fondatore del Cavallino Enzo. Chissà se gli indiani conoscono la storia.

Il riassetto Il gruppo procede nella ristruttur­azione: con le banche debiti per 104 milioni

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