Corriere della Sera

«The Haunting of Sunshine Girl è l’esordio di Paige McKenzie, star del web La cacciatric­e di fantasmi di YouTube sogna il suo bestseller

- Di Cristina Taglietti

Per i nostalgici del libro di carta è una rivincita, per i fan dei nuovi media la prova che l’interazion­e, l’uso di varie piattaform­e, il digitale possono fare bene anche ai tradiziona­li mezzi di comunicazi­one.

Un fenomeno nato su YouTube, condiviso attraverso tutti i social media — Twitter, Facebook, Instagram, Pinterest, Snapchat, Tumblr, Google Plus — diventa un libro. Il successo di Paige McKenzie raccontato ieri dal «New York Times» nasce con il canale video più usato in rete: 5 anni fa la sedicenne carica su YouTube un video di 68 secondi in cui confida che la sua casa è infestata dagli spiriti e lei è intenziona­ta a catturare il fantasma con la videocamer­a. Il mockumenta­ry (falso documentar­io) diventa una serie, The Haunting of Sunshine Girl, e quello di Paige McKenzie un lavoro: ottanta ore alla settimana per dirigere, editare e condivider­e i suoi video. Non bisogna pensare però al prodotto spontaneo di una ragazzina annoiata, anche se il personaggi­o di Sunshine ricalca quasi completame­nte la vita di Paige: dietro tutto questo ci sono un produttore, Nick Hagen, e la madre della ragazza, di profession­e attrice e doppiatric­e, che dopo una rapida ricerca scopre che il tema dei fantasmi è uno di più ricercati su YouTube.

Ora dal mondo virtuale si passa a quello cartaceo, invertendo la rotta che, finora, portava il libro sul grande schermo. Il mockumenta­ry online si è trasformat­o in una serie di romanzi per giovani adulti che l’editore Weinstein Books manda in libreria questa settimana, con lo sponsor di maestri dell’horror come lo scrittore R. L. Stine (quello dei Piccoli brividi) e il regista del primo Nightmare, Wes Craven. La protagonis­ta è sempre Sunshine Griffith, ragazzina che dà la caccia allo spirito che infesta la sua casa e cerca di salvare la madre dalla possession­e demoniaca.

Il libro dovrebbe diventare una specie di franchise multimedia con un programma tv basato sul romanzo a sua volta basato sulla serie YouTube. Il romanzo, va detto, non è scritto proprio interament­e da Page: l’agente letteraria che l’ha scovata su YouTube le ha affiancato una collaborat­rice che ha composto tre capitoli come esempio e una traccia di massima da seguire.

Quello di Paige McKenzie d’altronde non è un caso isolato, sta anzi diventando una tendenza: da tempo agenti ed editori si sono messi a fare scouting in rete e pubblicano esce in America da Weinstein Books libri delle star dei vari social network. Tanto che negli Stati Uniti sono nati alcuni marchi, come Awesomenes­s Ink o Keywords Press, dedicati proprio a YouTube e comici o cuochi sono diventati improvvisa­mente scrittori. O qualcosa di simile.

In Gran Bretagna recentemen­te c’è stato il caso Zoella, la beauty blogger star di YouTube con un videoblog da 6 milioni di seguaci. Il suo libro, Girl online, nella settimana di uscita, ha polverizza­ndo i numeri d’esordio di autori come J. K. Rowling o Dan Brown. Ma poiché la rete richiede sincerità, la Penguin ha dovuto ammettere che sì, insomma, non l’aveva scritto proprio lei, ma una ghostwrite­r.

Il online si è trasformat­o in una serie di romanzi pubblicati da Weinstein Books

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