La Francia e il film che elogia l’Italia: è il Paese delle rinascite
Nonsuccede tutti i giorni che un «piccolo» film conquisti la prima pagina del quotidiano Le Monde e una recensione di quasi due pagine, un film che è insieme un saggio erudito sul Borromini e un elogio dell’Italia, «Paese di tutte le rinascite». È successo ieri sul giornale francese grazie al film La sapienza di Eugène Green, nato a New York nel 1967 da cui è «fuggito» (definisce gli Usa un Paese «barbarico») per trasferirsi a Parigi.
Romanziere, registra teatrale e poi cinematografico, Green insegue un cinema che abbia l’essenzialità e la purezza di Michelangelo Antonioni e Robert Bresson (inquadrature fisse, sguardi in macchina, recitazione quasi astratta) ma anche la complessità e la forza del barocco (che «attraverso l’artificio e il falso sa arrivare alla verità nascosta»).
Una scommessa azzardata, i limiti della radicalità estetica, che ha trovato il proprio compimento proprio nell’ammirazione per il Borromini e i suoi capolavori: è per vederli che arriva a Roma il protagonista di La sapienza (il titolo originale è rigorosamente in italiano), un architetto in crisi professionale ed esistenziale che ha lasciato la moglie a Stresa a far compagnia a una ragazza dalla fragile salute e che si fa accompagnare dal fratello della giovane, aspirante architetto.
La trama non offre molto di più, se non naturalmente la Bellezza Una scena del film «La sapienza» diretto da Eugène Green scoperta che ogni personaggio si porta dentro un grumo di paure e di dolori che il film cercherà di dipanare. Ma ad avere affascinato il critico di Le Monde (ma anche i selezionatori dei festival di Locarno e di Torino) è soprattutto la capacità di cogliere attraverso le architetture borrominiane e la loro ricerca di una «bellezza fatta di spazio e di luce» l’incanto di un Paese come l’Italia, della sua arte diffusa, della sensazione di ritrovarsi — per usare le parole del critico Michelet citate nell’articolo — in «un paradiso in terra».
Certo, non tutto è così perfetto: l’episodio del turista australiano che non può vedere
L’autore
Il film «La Sapienza» è diretto da Eugène Green, regista, scrittore e drammaturgo
È stato presentato lo scorso anno ai festival di Locarno e di Torino Sant’Ivo alla Sapienza perché il custode con la chiave è «a casa ammalato» dimostra che anche il regista Eugène Green ha scoperto i lati deboli del nostro sistema turistico. Ma questo film, che è stato coprodotto dall’italiana La Sarraz e che meriterebbe una nuova attenzione (da noi è stato distribuito con scarso successo nel novembre scorso), testimonia di un patrimonio di bellezza e di poesia che spesso rischiamo di dimenticare.
Ma che fortunatamente chi non possiede si incarica di esaltare e di mettere in bella mostra. Al cinema e sui giornali.