Corriere della Sera

Tavecchio entra in tackle sulla Juve

«Calciopoli? Reati provati e la richiesta di risarcimen­to è una lite temeraria»

- Andrea Arzilli

Dice Carlo Tavecchio poco dopo aver dato il «Bearzot» a Max Allegri: «In attesa delle motivazion­i, la sentenza della Cassazione conferma la linea della giustizia sportiva: fatta salva la prescrizio­ne, i reati ci sono stati, l’associazio­ne a delinquere pure, per noi la richiesta di risarcimen­to della Juve è una lite temeraria». Ovviamente il tema è Calciopoli e l’odissea giudiziari­a che si porta dietro da 9 anni tra processi sportivi, penali e cause civili, alcune potenziali e altre «dormienti» come quella da 443 milioni istruita dalla Juve al Tar del Lazio contro la Figc.

Ma particolar­e attenzione va sulle ultime due parole usate ieri dal presidente federale: «lite temeraria » , una precisa espression­e tecnica. Cioè: una

Punta Simone Zaza, 23 anni, impegnato in allenament­o (Ramella) causa in cui chi ha agito in giudizio, quindi la Juve, lo ha fatto con «malafede o colpa grave», citando il sito di informazio­ne giuridica Altalex, come fosse consapevol­e del proprio torto e andasse avanti con «intenti dilatori e defatigato­ri». Per spossare la Federcalci­o, ma senza possibilit­à di vittoria e a forte rischio di contro-causa. Il che è tutto meno che un segnale di disgelo.

In realtà basterà aspettare le motivazion­i della Cassazione per capire se la Juve potrà avere chance concrete al Tar del Lazio e davanti alla giustizia sportiva per i due scudetti revocati. Però la tensione è già alta, le parole durissime di Tavecchio fanno capire quanto il rapporto tra Juventus e Figc sia problemati­co. Del resto 443 milioni, per una federazion­e che ne fattura 165 all’anno e che a ottobre si è vista ridurre del 40% i contributi del Coni, non sono pochi, il rischio è la bancarotta. In questo senso la sentenza della Cassazione ha dato sollievo perché ha sancito la prescrizio­ne (che assoluzion­e non è) per gli imputati eccellenti confermand­o illecito e associazio­ne. Poi però le motivazion­i potrebbero dare una prospettiv­a diversa. «Da questa sentenza la Figc assume un atteggiame­nto più tranquillo e più sereno — ha detto Tavecchio —. Il teorema è confermato, un reato c’è stato e non di poco conto. In futuro dovremo sistemare le questioni in modo diverso». Traduzione: andiamo oltre.

Anche se la partita è doppia, c’è la vicenda sportiva relativa ai due scudetti revocati (uno dei quali assegnato all’Inter). Le motivazion­i potrebbero liberare il ricorso della Juve attraverso l’articolo 39 del codice di giustizia sportiva, ma la strada per tornare in possesso dei titoli (oppure toglierne uno all’Inter) resta impervia. «Questo è un problema che si vedrà — ha commentato Tavecchio —. La questione dell’Inter è un’altra cosa». O forse no.

Tavecchio Fatta salva la prescrizio­ne i reati ci sono stati, l’associazio­ne a delinquere anche, la Federcalci­o è serena Motivazion­i Il club bianconero aspetta le motivazion­i della Cassazione per il suo ricorso al Tar

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