Corriere della Sera

I talk di Floris e Giannini diventano una passerella di narcisi

- Di Aldo Grasso

Fermatevi, fermatevi finché siete in tempo! Mi rivolgo a Massimo Giannini e a Giovanni Floris perché li considero persone intelligen­ti, prima ancora che profession­isti di lungo corso. Fermatevi, avete creato dei mostri! «Ballarò» (Raitre) e «diMartedì» (La7) non sono più dei talk di approfondi­mento, ma sono passerelle del narcisismo, dell’inconsiste­nza, della bulimia. Fermatevi per salvare la parola, che è l’unica cosa che conta nei vostri programmi. Ma dev’essere una parola che lascia il segno (come annoterebb­ero subito i semiologi), che si fa opinione. Parola forte, prepotente che reca con sé il lezzo o l’olezzo delle idee. Chi non pesa le parole

Vincitori e vinti

LA DAMA VELATA Miriam Leone Fiction contro record, per Raiuno ci sono 5.546.000 spettatori, 19,6% di share. LO SHOW DEI RECORD Gerry Scotti Record contro fiction, per Canale ci sono 3.458.000 spettatori, 14,8% di share. cade in miseria. Lasciamo perdere la litania dell’overdose, la scelta di riempire fino all’inverosimi­le i palinsesti di talk, la stanchezza di un genere. Dietro ai talk non basta avere una trovata: Del Debbio, Paragone li hanno trasformat­i in uno sfogatoio collettivo, Vespa ha diversific­ato l’offerta, Santoro, Formigli e Porro ne hanno fatto un’arma politica. Per non parlare del mattino.

Sappiano, perché ce lo ha insegnato Alberto Savinio, che «il linguaggio sonoro è il linguaggio degli imperativi, degli assoluti, dei dommi. Ignora l’articolazi­one delle idee, non consente la comparazio­ne, non esercita l’intelligen­za che nasce appunto dalla comparazio­ne» (eppure «Otto e mezzo» di Giuliano Ferrara un po’ era riuscito a sollecitar­e il gioco delle comparazio­ni…).

Se segnassi gli ospiti che martedì sera erano presenti nei due programmi occuperei tutto questo spazio: un ammasso insensato, una collezione di politici fancazzist­i, alcuni con felpa d’ordinanza. E il bello è che si parlava di corruzione, ma anche le parole si corrompono.

Fermatevi, ridate senso al talk, fate in modo che la parola riacquisti la sua forza, la sua funzione democratic­a: opinioni, competenze, sorprese (roba per pochi) e via i ciarlatani. La parola è gelosa e si vendica di chi la trascura e la maltratta.

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