Corriere della Sera

Regionali, Berlusconi spinge l’intesa

Lo sprint sul patto con il Carroccio: prepariamo­ci a chiudere nel fine settimana In cambio del sostegno a Zaia in Veneto, FI vuole la Liguria (con Toti in pole)

- Tommaso Labate

«Prepariamo­ci a chiudere entro questo fine settimana». Da Arcore, dove sta smaltendo i postumi dell’influenza, Silvio Berlusconi prova a dare l’accelerazi­one finale in vista dell’accordo con la Lega. E mentre Matteo Salvini mette a verbale una smentita rispetto ad accordi già chiusi e a «ricostruzi­oni giornalist­iche», l’unico punto fermo di questa storia — che sarà il punto di partenza della trattativa finale — è il summit di cinque giorni fa a Villa San Martino, rimasto segreto fino a ieri.

La bozza del patto, di cui si sarebbe parlato domenica ad Arcore e che Salvini continua a negare, prevede che Forza Italia sosterrà il leghista Luca Zaia in Veneto. Che in Liguria la Lega possa lasciare spazio alla candidatur­a di un forzista autorevole, individuat­o per ora nell’eurodeputa­to Giovanni Toti. Che in Toscana si provi il tentativo disperato di trovare una quadra. E che, ovviamente, il Carroccio rinunci alla presentazi­one di liste di disturbo nei confronti dei candidati del centrodest­ra in Puglia (candidato Schittulli) e Campania (Caldoro).

Per arrivare al capitolo finale di questa storia, però, mancano alcuni dettagli. E per alcuni tasselli il risiko va anche al di là della volontà dell’asse FI-Lega. L’interesse principale di Berlusconi è non perdere la Campania, dove corre l’unico dei suoi (Caldoro, appunto) che ha concrete possibilit­à di vincere. Quindi, aspetta che gli alfaniani annuncino in Veneto l’accordo con l’ex leghista Tosi per muoversi di conseguenz­a nel Nord-Est. E poi c’è la Liguria, dove Toti sta riflettend­o sul fare o meno il grande passo. E mentre in Toscana i forzisti iniziano a dare per acquisita l’ipotesi di correre separati dalla Lega, nelle Marche la speranza dei berlusconi­ani è quella di portare tutto il fronte a convergere sull’ex governator­e Spacca, lanciato da Ncd.

Tutto è appeso ai prossimi giorni. Da oggi, ogni data è buona per comporre definitiva­mente il puzzle. O per scombinarl­o del tutto. Persino la visita a Berlino del tandem forzista Toti-Bergamini, che ha incontrato un pezzo di classe dirigente della Cdu, ha avuto tra gli obiettivi, racconta il consiglier­e politico dell’ex premier, «anche quello di rassicurar­e il Ppe sulle nostre alleanze, di spiegare loro che la Lega non si può ridurre solo ai paragoni con la Le Pen, visto che ha governato con noi l’Italia per dieci anni».

Berlusconi, rinsaldato l’asse col Ppe, ha due assilli. Il primo è tentare di azzoppare alle Regionali la corazzata di Renzi. Lo stesso Renzi che, dal Renato Brunetta che chiede «resistenza sull’Italicum», ieri è stato definito come «uno che sta preparando il pacco alla democrazia» Il secondo assillo, invece, è il rinnovamen­to nelle liste forziste. Un’altra prova del controllo che Arcore eserciterà sui candidati s’è vista ieri. Quando a Bolzano, alla presentazi­one del simbolo di FI per le Comunali, s’è presentata nientemeno che Mariarosar­ia Rossi.

Il summit segreto Salvini e l’incontro a Villa San Martino: non abbiamo ancora trovato la quadra Toti Abbiamo rassicurat­o i vertici del Ppe che la Lega non si può ridurre ai paragoni con Le Pen

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