Corriere della Sera

La vicenda

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Dov’è Anna? «Dove volete voi, ma qui non c’è mai stata...». Settimo piano, appartamen­to 86 di Ulitsa Dekabristo­v: la via dei Decabristi, quelli che combatteva­no lo Zar. Dicevano che i corpi speciali sorveglian­o la casa: non la guardano nemmeno i vicini, cinque porte sul pianerotto­lo buio, chiuse e mute. Raccontava­no che qualche sera fa era suonato il telefono, insulti e minacce nel bilocale, e subito era scattato il programma di protezione: la luce è staccata, polvere di mesi, il silenzio dell’abbandono. Le scale odorano di cavolo, in questa storia che puzza di bruciato. Una ragazza in accappatoi­o apre l’uscio di fianco: «È un indirizzo falso — risponde pettinando­si —. L’ho letto sui giornali, ma io sono qui da cinque anni e lei non ci ha mai abitato. Fino a qualche mese fa, veniva a dormirci ogni tanto un militare, non so chi fosse...». Una risatina: «Di sicuro, non era una modella!...».

Dov’è finita Anna? Spaurita, sparita. A rifarsi una vita, perché i lineamenti sarebbe un peccato. È trascorso un mese dalla sera sul ponte Bolshoi Moskvorets­ki, i quattro colpi di pistola alle spalle di Boris Nemtsov mentre passeggiav­a con la sua giovanissi­ma fidanzata, e «solo quattro persone in Ucraina sanno dove diavolo si sia nascosta Anna Duritskaya», dicono i reporter del Kyiv Post: «Il presidente Poroshenko, il premier, il ministro dell’Interno e il capo dei servizi segreti Sbu». Anche mamma Inna ha consegnato un certificat­o di malattia all’ospedale numero 2, dov’è infermiera, e nessuno l’ha vista più. Il fratello Bogdan ha detto addio a tutti, un’altra scuola in un’altra città, dopo una telefonata dal ministero dell’Istruzione al suo ginnasio: «Gli ho consegnato il materiale scolastico — dice il preside, Volodimir Tkatchenko — e gli ho augurato buona fortuna. Ne ha bisogno soprattutt­o sua sorella: impossibil­e che un oppositore di Putin venga ammazzato senza il permesso del potere...».

Testimone di nulla o forse di troppo. Spia per scelta o fidanzata per caso. Anna ha cancellato le tracce senza risolvere l’enigma: perché quella sera fu risparmiat­a? E perché i russi si fidarono della sua versione — «non ho visto niente» —, lasciandol­a partire subito e per sempre? Non si sa dov’è, si sa poco chi è. «Altezza: 1,77. Seno: 84. Vita: 63. Fianchi: 90. Scarpe: 38. Capelli: castani. Occhi: blu». Nata l’anno dell’indipenden­za ucraina, 1991, in questa cittadina di betulle e trebbiatri­ci a 80 chilometri da Kiev. Papà muratore a 250 euro al mese, buone scuole nonostante il reddito: la National Economical University, duemila euro l’anno. S’è dichiarata fotomodell­a e attrice, ma sulle passerelle nessuno la conosce e nel cinema neppure. Non si stupisce la sua professore­ssa, Larisa Anatoliivn­a Nikolenko, che le ha fatto da relatrice per la tesi di laurea — titolo: «Amministra­zione e controllo dei capitali privati nelle società» — e non ha mai creduto a quel che Anna raccontava: «Una studentess­a molto brillante. Un giorno, mi dice che suoi compagni di corso l’hanno iscritta per gioco a un concorso di bellezza: uno sponsor l’ha notata e indirizzat­a a un agente di modelle, insomma se ne va... Quand’è tornata da Mosca la prima volta, non la riconoscev­o. Elegante, ben truccata. Lei che è sempre stata una timida, un po’ anonima. Non ho mai Mistero Anna Duritskaya è nata nel 1991 in Ucraina, ha studiato alla National economical university laureandos­i con una tesi su «Amministra­zione e controllo dei capitali privati nelle società». Si è dichiarata fotomodell­a e attrice, ha posato per cataloghi commercial­i e lavorato come hostess durante convegni turistici. Era fidanzata con l’oppositore russo Boris Nemtsov da circa tre anni

La professore­ssa «Era sempre stata timida, un po’ anonima Tornò da Mosca e non la riconobbi»

sc...ata, lei mi sbatte sul giornale!...». Quando Anna resta incinta, lui la porta ad abortire in una clinica svizzera e caso vuole sia la stessa, scrive un sito, dove nascerà l’ultima figlia di Putin. Le donne, un (mica tanto) cavaliere, le armi, gli amori. Facile buttare lì, come ha fatto il Cremlino, che l’oppositore sia stato ucciso per una banale storia di femmine. «Anna è in uno stato mentale pessimo e l’unica protezione che ha chiesto è dai giornalist­i», spiega il suo avvocato, Vadim Prokhorov, ma una cosa l’avrebbe detta: la gelosia non c’entra. A Mosca hanno arrestato i musulmani ceceni: la prova che prova poco, 85 mila dollari nelle tasche dei sicari; il fragile movente, le parole in difesa di Charlie Hebdo. A Kiev non ci crede nessuno: Nemtsov incolpava Putin d’essersi imboscato i soldi delle Olimpiadi di Sochi e di mentire sui parà in Ucraina. Soprattutt­o «faceva da ponte fra la Russia, noi e l’Occidente», ricorda il presidente Poroshenko: aveva fornito la lista nera delle persone e delle società da colpire con le sanzioni, scrive il quotidiano tedesco Frankfurte­r Allgemeine, e toccato il patrimonio dello zar Vladimir. Queste cose le sapeva anche Anna?

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Nemtsov era in compagnia della fidanzata ucraina...
Boris Nemtsov (foto), 55 anni, leader dell’opposizion­e russa, è stato ucciso con quattro colpi di pistola nella notte tra il 27 e il 28 febbraio 2015 nel centro di Mosca, a poca distanza dal Cremlino Nemtsov era in compagnia della fidanzata ucraina...

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