Expo, 20 milioni di firme per l’appello all’Onu
Lotta agli sprechi, investimenti nella ricerca, sicurezza alimentare: ecco la bozza della Carta di Milano Da oggi la presentazione a Firenze, domani la chiusura con Mattarella. Martina: Italia patria del diritto al cibo
La novità è che viene chiesto a ciascuno di metterci il nome. Quindi, quando firmi, come cittadino ti impegni ad «avere consapevolezza e cura della natura del cibo di cui ci nutriamo», ma anche a «consumare solo le quantità di cibo sufficienti al fabbisogno». Se invece sei un’impresa, dovrai «applicare le normative in materia ambientale e sociale», piuttosto che «investire nella ricerca promuovendo una maggiore condivisione dei risultati». Le organizzazioni della società civile dovranno «far sentire la nostra voce a tutti i livelli decisionali, al fine di determinare progetti per un futuro più sostenibile» e la politica sarà attiva sul «formulare e implementare regole e norme giuridiche riguardanti il cibo e la sicurezza alimentare».
Esempi, certo: perché la Carta Milano che sarà eredità di Expo è ancora in bozza. Una sottoscritto all’interno del sito espositivo o sul web. Il 16 ottobre, infine, la Carta verrà consegnata al segretario generale dell’Onu, Ban Ki moon.
La due giorni di Firenze, dopo i saluti istituzionali di Martina, del commissario del Padiglione Italia Diana Bracco e del commissario unico di Expo Giuseppe Sala, sarà caratterizzata dagli interventi di Emma Bonino sulla «potenza delle donne» e di Romano Prodi sulla «geopolitica del cibo».
Saranno trasmessi un video del Premio Nobel Aung San Suu Kyi e un collegamento col sindaco di New York Bill De Blasio. L’incontro sarà concluso dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: sarà lui ad inaugurare Expo il primo maggio prossimo. Fra 35 giorni.