L’agenzia del volo europea: «Sempre due in cabina» I controlli sull’equipaggio e l’idea di pilotare da terra
raccomanda che, durante tutto il volo, nella ci siano almeno due membri dell’equipaggio, di cui uno deve essere un «pilota qualificato». La direttiva — anticipata da alcune compagnie tra cui Alitalia e EasyJet ma anche da aviazioni civili come quella canadese — ieri è stata accolta dal nostro ente, da quello tedesco e quindi da tutte le compagnie tedesche, Lufthansa inclusa, e da molti altri vettori. Air France ha scelto di aspettare gli esiti dell’inchiesta. Così come l’associazione Da vicino Come si presenta a distanza ravvicinata il comando di chiusura e sblocco della porta blindata che separa la cabina di pilotaggio dal resto dell’aereo, sull’Airbus A320. Il comando è uno solo, posizionato dalla parte del comandante internazionale delle compagnie aeree Iata.
Molte cose restano ancora da chiarire. «Tra cui — dice Vito Riggio, presidente dell’Ente italiano dell’aviazione civile (Enac) — il mancato funzionamento di una misura segreta per forzare l’apertura della cabina che non avrebbe funzionato». La raccomandazione Easa non è risolutiva. Quello che è successo ci spinge a fare qualcosa di più ma non a riconsiderare del le misure post 11 settembre». Sulla stessa linea il direttore Enac Alessio Quaranta, che rappresenta l’Italia anche in sede europea: «Sì a una ricalibrazione del sistema, mercoledì incontrermo le compagnie, ma oltre alle tecnologie centrale è la prevenzione e formazione del pilota». Vale a dire: «Controlli psico-attitudinali non solo all’inizio ma periodici, magari più ravvicinati con il passare dell’età. Quidi test obbligatori per verificare il consumo di droghe e psicofarmaci: già anni fa avevamo provato a indrodurli ma tuttò naufragò per la protesta di associazioni professionali e sindacati».
L’esperienza dei droni, apre poi la discussione al comando dei voli da terra. «L’ostacolo più grande è psicologico — continua Quaranta —: la paura dei passeggeri di volare su un aereo comandato da un pilota che non è sull’aereo, come in metrò. Ma le sperimentazioni si stanno moltiplicando». Un brevetto della Boeing, poi accantonato, risale al 2006: prevede, in caso di emergenza o situazioni anomale, l’attivazione del pilota automatico da terra annullando ogni comando da parte di sta in cabina. In Europa già diverse compagnie aerospaziali (da Aos a Bae Systems, da Cassidian a Rolls-Royce and Thales) hanno condotto voli sperimentali senza passeggeri. «Il passaggio più delicato è quello di rendere il sistema inviolabile — conclude il direttore —. Già oggi in molte situazioni gli aerei volano guidati da terra. I piloti continuerebbero a fare il loro lavoro ma da remoto. Al fianco di altri piloti».