Forza Nuova, i libri al rogo e quel morbo totalitario
Ilibri sono sempre stati bruciati e distrutti dai fanatici e dagli intolleranti.
Non era possibile sperare che quelli di Forza Nuova non fossero intolleranti e fanatici, ovvio. Ma il fatto che oggi a Milano, anno 2015, intimino ai loro seguaci di mettere al rogo i libri, significa che il morbo totalitario non è passato e che la loro testa è sempre ossessionata da una società da incubo, orrenda, in cui le idee diverse siano incenerite, gli autori di libri controversi annichiliti e perseguitati. Sono nazisti allo stato puro. Solo a un nazista oggi può venire in mente di suggerire la bestiale ipotesi di prendere libri colpevoli di diffondere «teorie omosessualiste» e farne combustibile per i camini e le stufe a legna.
Non è stato solo il nazismo ad attizzare le fiamme per distruggere i libri scomodi. C’è stata l’Inquisizione, Stalin, Mao, Pol Pot, i talebani, gli energumeni barbuti dell’Isis a fare buona compagnia ai distruttori della cultura e dell’arte. Ma solo un nazista oggi può rivendicare la memoria del celebre rogo dei libri che nella Berlino del ’33 portò l’Europa nella barbarie. I devastatori dei libri sanno dove colpire. Non fanno falò senza discernimento. Scelgono con attenzione i libri da gettare nelle fiamme.
I nazisti bruciavano i libri al termine di elaborate liturgie. Conoscevano i testi pericolosi. Li portavano in piazza con appositi camion, Si presentavano in divisa. Intonavano inni marziali mentre i sicari prendevano i libri e li gettavano nel rogo. Scherzare con questa barbarie, fare il verso ai piromani che vogliono distruggere le idee diverse non è una parodia. Ma contiene qualcosa di squallido.
E tutto questo in una metropoli come Milano che vanta il primato di una grande editoria, di una cultura raffinata e non banale. Adesso arrivano i picchiatori, che se non picchiano fisicamente le persone, vogliono malmenare le idee, giuste o sbagliate non importa, che sono racchiuse nelle pagine di un libro. Statene alla larga. Il loro fanatismo è parente di quei soldati dell’intolleranza che nelle settimane scorse a Mosul hanno demolito metodicamente le statue di un museo. È simile alla soldataglia di Pol Pot che aveva il compito di uccidere quelli che portavano gli occhiali perché potenziali «intellettuali», lettori di libri pericolosi. Mettete al riparo i libri, prima che arrivino i neobarbari di Forza Nuova ad appiccare il fuoco dell’intolleranza.