Slavina sul gruppo dell’eliski Morti guida alpina e sciatore
Val di Susa, polemiche sull’uso di elicotteri in montagna: «La Regione lo vieti»
Luca Prochet, 53 anni, è stato direttore della scuola tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese. Guida esperta, per lui le montagne della Val di Susa non avevano segreti. Eppure ieri mattina alle 10 è stato inghiottito da una slavina sul «Terra Nera», la cima più alta sopra Cesana. Era il capofila di una comitiva di quattro sciatori impegnati in un fuori pista. Erano stati portati in quota da un elicottero della «Pure Ski Company & Helicopter Service», compagnia francese di eliski con sede all’eliporto di Sauze d’Oulx. Il corpo di Prochet è stato recuperato insieme a quello senza vita di un turista francese, Mathieu Ricchi, 26 anni, mentre gli altri due sciatori sono riusciti a salvarsi, uno di loro è stato ricoverato all’ospedale di Susa con un braccio fratturato. Un altro gruppo di quattro sciatori che aveva raggiunto la vetta a bordo dello stesso elicottero, si è salvato perché rimasto qualche minuto di più sulla cima.
La guida italiana lascia la moglie, Christine Fresier, anche lei del soccorso alpino, e due figli. Da chiarire le cause che hanno provocato la caduta del lastrone ghiacciato e della neve, ma l’incidente riaccende le polemiche sull’eliski. L’avvocato torinese Matteo Guadagnini, istruttore di scialpinismo, ha scritto una lettera al
Esperto Luca Prochet, 53 anni, la guida alpina morta ieri in Val di Susa governatore del Piemonte Sergio Chiamparino perché «la Regione introduca il divieto di utilizzo di elicotteri per impieghi ludici in montagna».
Non tarda la risposta di Giovanni Brasso, ingegnere, responsabile di della società che ieri si è occupata del trasporto degli sciatori sul «Terra Nera»: «Per fortuna c’era l’elicottero, così l’allarme è stato dato subito. La tragedia è dovuta a condizioni inaspettate, è stata una fatalità. L’elicottero è stato il mezzo di trasporto, la cima poteva essere raggiunta anche con pelli di foca, ma non sarebbe cambiato nulla». Opinione condivisa da Dario Jannon, responsabile del Soccorso Alpino della Val di Susa: «Ieri mattina un gruppo di esperti, maestri di sci e guide alpine, aveva effettuato un sopralluogo e la valle era stata considerata idonea per le escursioni».
La slavina aveva un fronte di 200 metri ed è scivolata per oltre 450. Sulla tragedia il procuratore di Torino Raffaele Guariniello ha subito aperto un’inchiesta. Già nel febbraio 2012, un ingegnere danese, Bo Overgaard, era stato ucciso da una valanga dopo essere stato trasportato in alta quota sempre da un elicottero della «Pure Ski Company» in alta valle Argentera.